Spaccio di droga tra Agropoli e Capaccio, anche altri indagati fanno scena muta davanti al gip
| di Marianna ValloneSi sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche gli altri indagati, ora agli arresti domiciliari, nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto giovedì davanti al gip Elisabetta Boccassini, nell’ambito dell’inchiesta sullo spaccio di droga tra Agropoli e Capaccio e che ha portato a 15 arresti. Dunque, scena muta per i dieci ai domiciliari così come per i quattro pusher in carcere, Paolo De Martino, Manuel Femia, Carmela Lambiase e Egidio Cappai che non hanno risposto alle accuse mosse in merito al presunto giro di droga.
Pusher in manette fanno scena muta davanti al gip
L’unico a non fare scena muta è stato il 37enne Michele Arenella. Una lunga dichiarazione è stata resa anche da Roberto Ronsini, difeso dall’avvocato Benedetta Sirignano. Il fratello Osvaldo, invece, non ha risposto ma è apparso molto provato durante gli interrogatori. I due sono entrambi agli arresti domiciliari anche se in abitazioni diverse. Un dato particolare sulla posizione di Osvaldo riguarderebbe la perquisizione. I carabinieri, infatti, non hanno trovato stupefacenti in casa.
A fare scena muta davanti al gip anche l’ucraino Dmytro Kravets, il 23enne marocchino Mohamed Kouider, 23enne ucraino Igor Gava, il 27enne Massimo Luzzi e il 37enne Alessandro Merola. L’accusa per tutti e 15 è di «possesso e spaccio di sostanze stupefacenti». La droga (cocaina, hashish, marijuana e eroina) veniva spacciata nelle piazze cilentane. In pratica, la «banda», secondo le indagini dei carabinieri, comprava la droga e la rivendeva nel Cilento, principalmente tra i comuni di Agropoli e Capaccio.
Intanto, nei prossimi giorni, a essere ascoltato sarà Vincenzo Citro, il 30enne capaccese unico sottoposto all’obbligo di firma.
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