Repubblica.it: «Cilento, parte dal web e dalla buona tavola la scoperta della “Terra di sapori”»

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Repubblica.it: «Cilento, parte dal web e dalla buona tavola la scoperta della “Terra di sapori”»

Su Repubblica.it spunta un articolo del giornalista Marcello Gelardini. Protagonista il Cilento e i suoi sapori. Lo riportiamo integralmente di seguito.

Il Cilento un territorio vasto che, partendo dai monti, si tuffa nel mare passando attraverso vallate, boschi, coste, siti archeologici, frutteti, allevamenti. Una microregione ricca di arte, cultura, natura e sapori che regala sensazioni uniche e diverse tra loro. Una perla rara del nostro Paese che, però, quasi mai occupa le prime pagine, di cui difficilmente si lodano le eccellenze e che per questo deve essere ancora scoperta fino in fondo. Il progetto “Terra di Sapori” cerca di colmare proprio questa lacuna partendo da uno dei fiori all’occhiello del Cilento: le tantissime prelibatezze che ogni giorno porta in tavola. Più che un sito di ecommerce enogastronomico è un’enciclopedia del gusto che racconta il mangiare di qualità, l’importanza delle materie prime locali, il lavoro di migliaia di persone che vogliono donare i mille sapori provenienti da questa terra. Perché la parte meridionale della provincia di Salerno non ha nulla da invidiare al resto della regione. Da queste parti lo sanno e lo vogliono mostrare e dimostrare a tutti.

Per molti il mare migliore della Campania è quello della Costiera Amalfitana, di Capri, di Ischia. Se non fosse che, per il secondo anno consecutivo, la bandiera blu di spiaggia più bella d’Italia è andata al mare cilentano: nel 2013 a Cala Bianca mentre quest’anno è stata la volta di Baia degli Infreschi, piccoli paradisi nel bel mezzo di quella striscia di costa che va da Marina di Camerota a S. Giovanni a Piro (dal 2010 area marina protetta dal ministero dell’Ambiente assieme alla vicina zona di Castellabate, resa celebre dal film Benvenuti al Sud). Se parliamo, poi, di storia si portano ad esempio Pompei piuttosto che la Reggia di Caserta, tralasciando l’antica città greco-romana di Velia, la valle dei templi di Paestum, la Certosa di S. Lorenzo a Padula (tutte e tre inserite dal 1998 tra i patrimoni dell’umanità Unesco). Senza dimenticare le bellezze naturalistiche con quel polmone verde che è il Parco nazionale del Cilento, riconosciuto dall’Unesco riserva mondiale di biosfera (titolo di cui si possono fregiare solo 350 aree nel mondo).

Discorso simile per il bere e il mangiare. Anzi, forse è proprio nella gastronomia che il Cilento sa dare il meglio di sé. Qui, più precisamente a Pollica, rivendicano l’origine della dieta mediterranea (ennesimo patrimonio culturale battezzato dall’Unesco). In un territorio così vario nascono, crescono e vengono maneggiate materie prime di ogni genere e può essere assemblato un menù completo. Ed è qui che s’inserisce l’impegno del progetto “Terra di Sapori”: far conoscere le eccellenze enogastronomiche cilentane, farle uscire dalla nicchia in cui spesso sono ancora oggi relegate, farle confrontare con quelle delle altre province campane. Non è certo stato faticoso mettere assieme così tanti generi alimentari differenti tra loro ma tutti di primissima qualità (il Cilento può vantare ben cinque presidi Slow Food) ma il contributo dato da produttori, tutti provenienti esclusivamente da queste terre, è stato fondamentale per rendere chiara e completa questa finestra virtuale sul Cilento in tavola. Una decina tra allevatori, viticoltori, casari, pastai, artigiani già molto attivi autonomamente in Rete che hanno accettato la sfida degli ideatori di “Terra di sapori”, hanno unito le forze in questo portale dell’eccellenza salernitana e hanno reso più facile il compito a chi avesse voglia di scoprire cos’è in grado di offrire quest’angolo di Campania.

E ci si accorge che non manca proprio niente. C’è la mozzarella di bufala di Battipaglia col suo sapore dolce (che fa concorrenza a quella casertana) e tutti gli altri prodotti caseari a base di latte di bufala. Allevamenti che non danno solo latte ma anche salumi e insaccati. Ci sono i vini tipici della zona: il rosso Aglianico e i bianchi Falanghina e Fiano in primis che sfidano gli altri vigneti della regione. C’è l’olio, corposo e fruttato, che non sfigurerebbe al cospetto degli olii più blasonati del sud Italia. Ci sono gli ortaggi per conserve, marmellate, sughi e sottolio tra cui spiccano i carciofini di Pertosa. Terreni medievali che danno però anche legumi unici: i ceci di Cicereale, il fagiolo di Controne, quello Dolico, le cicerchie. Mentre gli estesi frutteti permettono di creare vere e proprie meraviglie: il limone (parente stretto di quelli amalfitano e sorrentino), la mela annurca, il fico del Cilento, la pera pennata, il mandarino: prodotti semplici messi al servizio della fantasia per trasformarsi in liquori, dolci e confetture. Ma qui anche gli arbusti e le radici diventano eccellenze: il finocchio selvatico, la mortella e la liquirizia che, distillati ad arte, danno ottimi liquori. Non può mancare il mare con le alici di Cetara e di Pisciotta. E, ovviamente, la pasta: è di queste parti uno dei marchi più conosciuti a livello mondiale quando si parla di tradizione pastaia campana, che sul sito offre un universo di lavorazioni e formati, dai più classici ai più elaborati. 

Ma, come detto, l’ecommerce è solo una parte del progetto perché la voglia di divulgare è più che evidente. Ogni prodotto ha la sua scheda dettagliata, ogni azienda ha la propria pagina in cui se ne racconta la storia e l’attività, rimandando ai rispettivi siti web per approfondire il mondo dei singoli produttori. Se ciò non bastasse c’è poi il “Blog dei Sapori”, progetto parallelo che mira proprio a diffondere la cultura della gastronomica e del territorio cilentani, raccogliendo le notizie e raccontando gli eventi che hanno come protagonista il Cilento, proponendo ricette ad hoc per valorizzare al meglio i prodotti venduti, seguendo le aziende nelle loro iniziative e nei numerosi riconoscimenti di cui nel tempo si sono fregiate.Un ottimo biglietto da visita che ha dato certamente il suo contribuito nell’attirare in questa terra sempre più visitatori, curiosi di conoscere meglio tutto il resto, le mille sfaccettature del Cilento, la “terra dei sapori”.

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