Chiusura uffici postali, lettera di un cilentano a Massimo Sarmi: «Gravi limitazioni alle esigenze delle fasce deboli della popolazione»

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Chiusura uffici postali, lettera di un cilentano a Massimo Sarmi: «Gravi limitazioni alle esigenze delle fasce deboli della popolazione»

Sta creando non poche polemiche il piano di chiusura e razionalizzazione degli uffici postali di Cilento e Valdiano posto in essere da Poste Italiane.

Un provvedimento anticrisi che però sta scatenando l’ira e l’indignazione di quelle fasce di cittadini che vedono in esso solo una ulteriore limitazione delle più elementari libertà. La soppressione degli uffici postali, infatti, comporterebbe disagi e problemi su l’intero tessuto sociale, sia per le attività presenti che per le famiglie, anziani in testa, ma anche disabili e fasce deboli in genere, che per il pagamento di bollette e ritiro della pensione saranno costretti a spostarsi in zone limitrofe affrontando non poche difficoltà.

A dar voce ulteriore alla protesta un cilentano, Biagio Astore, che attraverso una lettera a Massimo Sarmi Amm.re delegato di Poste Italiane esprime a chiare lettere cosa significherebbe l’attuazione di un simile provvedimento: «contribuirebbe a peggiorare una situazione di fortissimo disagio per noi cilentani». Parole semplici, chiare, che colpiscono il lettore e fanno riflettere sulle difficoltà di un territorio in crisi.

A onor del vero ricordiamo che è sospesa fino al 10 dicembre la chiusura dei 45 uffici postali cilentani e valdianesi. Si tratta di un provvedimento fatto pervenire da Poste Italiane ai sindaci di entrambi i comprensori che riunitisi in un consiglio intercomunale giovedì 22 dicembre a Gioi erano intenti ad attuare un piano di contrasto al provvedimento. 

La lettera   

All’ Amm.re Del.to di Poste Italiane S.p.A.
dott. Massimo SARMI

Le scrivo personalmente, a nome delle persone disabili del Cilento, poichè gran parte degli uffici postali di questo territorio rientrano nel piano di tagli deciso da Poste Italiane e pertanto destinati alla completa chiusura. Il Cilento seppur ricco di meraviglie storico – naturalistiche si trova in area difficile ed è composto per la gran parte da piccoli centri urbani. Quanto previsto da Poste Italiane apporterebbe gravi limitazioni alle esigenze delle fasce deboli della popolazione, costituita in gran parte da pensionati (ultrasessantacinquenni e persone disabili) e contribuirebbe a peggiorare una situazione di fortissimo disagio per noi cilentani. Basti pensare alle conseguenze in caso di recapito della corrispondenza oltre il termine di scadenza, nonchè alle bollette o pagamenti vari che, in caso di chiusura degli uffici PT ed in concomitanza delle scadenze, potrebbero far sorgere lunghi contenziosi. Noi cilentani, prima ancora di essere privati di numerosi servizi di pubblica utilità come: distributori di benzina, trasporti pubblici, scuole ecc… abbiamo contribuito a mantenere la qualità di vita del territorio in questione, superando ogni difficoltà.
Per questi motivi Le chiedo di garantire la continuità dei servizi a tutela ed in rispetto dei cittadini che quotidianamente vivono questo territorio con orgoglio e dignità.

Cordialmente.

In rappresentanza dei cittadini anziani e diversamente abili del Cilento.
Biagio Astore

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