Bocciato il Piano rifiuti dall’Ue: rischio deroghe speciali per discariche nel Parco. L’emendamento (s)Fortunato modifica sostanziale

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Bocciato il Piano rifiuti dall’Ue: rischio deroghe speciali per discariche nel Parco. L’emendamento (s)Fortunato modifica sostanziale

La bocciatura di Bruxelles. Mercoledì 25 gennaio si è tenuto l’incontro tra il ministro all’Ambiente Corrado Clini e il commissario europeo Janez Potocnik. Anche il governatore Stefano Caldoro, il sindaco Luigi de Magistris, il presidente Luigi Cesaro e l’assessore all’ambiente campano Giovanni Romano hanno incontrato Potocnik. Si sono vagliate le azioni intraprese dall’Italia in merito alla sanzione minacciata dall’Europa d i 500 mila euro al giorno se non si dovesse trovare una soluzione all’emergenza rifiuti. Per Potocknik bisogna fare di più e l’Europa “non sospende alcuna procedura, ma tiene in conto certi passi che sono stati presi dalle autorità nazionali e locali”.

Duro l’eurodeputato Cozzolino che recepisce le parole di Potocknik come una bocciatura. «Come ha giustamente ricordato il commissario Potocnik – si legge sul profilo Facebook dell’eurodeputato Andrea Cozzolino – le criticità del sistema campano sono ancora tutte lì. Per questo è fondamentale che le istituzioni locali rispettino tempi, scadenze e modalità del percorso risolutivo individuato dal Governo e dalla Commissione Ue da qui a fine giugno. È finito il tempo dei localismi, degli ideologismi contrapposti e dello scaricabarile reciproco, che ha fin qui generato i disastri e i danni che i cittadini campani stanno ancora pagando».

Delega speciale per discariche nel Cilento e nel Vallo di Diano. Dato i giudizi non certo positivi e soprattutto la persistenza della procedura di messa in mora secondo la quale da luglio 2012 l’Italia deve pagare 500 mila euro di multa al giorno, il governo italiano sta vagliando un ipotesi drastica, quella di concedere poteri straordinari ai commissari per i rifiuti in Campania e permettere a questi di far costruire discariche anche in aree a tutela come il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Il piano rifiuti regionale. Per quanto riguarda nello specifico il Piano regionale dei rifiuti è stata pubblicata sul Burc la delibera di giunta della regione Campania di martedì 24 gennaio 2012. Ricordiamo che ieri era stata la notizia che la giunta aveva recepito le modifiche non sostanziali approvate dal consiglio regionale della Campania lunedì 16 gennaio. Ebbene i sub emendamenti di Valiante e Fortunato sono delle modifiche sostanziali e in quanto tali devono essere sottoposti al procedimento previsto dall’articolo 13 commi 1, 2 e 3 della legge regionale n.4/2007 ovvero “Norme in materia di gestione, trasformazione, riutilizzo dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati”.

L’emendamento (s)Fortunato modifica sostanziale. I due emendamenti dei due consiglieri cilentani sono arrivati in Giunta come un unico atto di indirizzo: “Per le Aree Parchi Nazionali, comprese le aree contigue, definite dai Piani dei Parchi, può essere concessa autonomia di programmazione e di gestione per la raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti nell’area stessa. Fermo restando le prescrizione di legge, in considerazione del ridotto impatto ambientale delle frazioni di rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata, i vincoli degli impianti di trattamento V-04 e V- 06 di cui agli obiettivi 9.1.6 non si applicano agli impianti di trattamento meccanico, chimico, fisico e biologico”. L’atto di indirizzo non decade ma deve essere demandato all’assessore all’ambiente, ovvero Giovanni Romano ai fini dell’attivazione della procedura di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’art. 13 della L.R. n. 4 del 2007. La legge 13 di cui sopra prevede che la giunta debba sentire la conferenza permanente regione – autonomie locali e le autorità d’ambito. Entro trenta giorni dalla pubblicazione del piano sul bollettino ufficiale della regione Campania le province, le autorità d’ambito, i comuni e le associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale possono presentare osservazioni sulla proposta di piano. Entro i successivi trenta giorni la giunta regionale propone di accogliere o respingere motivatamente le osservazioni al piano e lo trasmette per la definitiva approvazione al consiglio regionale. Una volta approvato e pubblicato il piano sul Burc, decorsi 15 giorni dalla pubblicazione il piano acquista efficacia a tempo indeterminato.

Quindi, prescindendo da quelle che saranno le decisioni del governo, per mettere la parola fine al Polo ecologico di Vallo della Lucania e alla discarica di Laurito bisogna ancora aspettare che l’indirizzo alla giunta non venga inserito nel Prgru della Campania.

Ciò che prevede ora il Prgru. Se così fosse il piano rifiuti emendato dalla giunta impone i vincoli V-04 e V-06 (in pratica tutto il territorio del Cilento del Vallo di Diano e degli Alburni) agli impianti di trattamento chimico, meccanico, fisico e biologico. Vale a dire nessun Polo ecologico e tantomeno discariche per rifiuti non pericolosi come da Prgru cap. 9.1.2 pag. 233. Oltre a ciò sarebbero proibite le discariche per rifiuti inerti: “il Vincolo V-06, sulla scorta delle osservazioni ricevute nel corso della procedura di VAS cui è stato assoggettato il PRGRU, in ossequio al principio comunitario di precauzione, viene esteso anche alle discariche per rifiuti inerti”.

L’aggiramento delle barriere geologiche. Se il Prgru così redatto va a tutelare le aree protette, come d’altronde prevederebbero le normative Ue e le leggi nazionali, ciò non si può dire per tutto il territorio della regione. Infatti un emendamento non sostanziale va a cancellare buona parte del provvedimento in merito alle barriere geologiche necessarie per la costruzione di nuove discariche. Non si trova più nel Prgru, tra le altre cose questa raccomandazione: “Alla luce di quanto appena evidenziato, dovrebbe risultare maggiormente comprensibile che eventuali ipotesi localizzative di discariche in siti non naturalmente conformi alla Direttiva 99/31/CE non dovrebbero nemmeno essere avanzate, pena ritrovarsi, decenni dopo la dismissione dell’impianto, a doversi porre enormi problemi di danni alla salute dei cittadini, come nel caso emblematico della discarica di Pianura”.

Oltre a ciò la legge regionale prevede un aggiramento dei vincoli delle barriere geologiche: ”La barriera geologica deve essere oggetto di specifiche prove di campagna tendenti ad accertare i requisiti minimi richiesti. Essa, ‘qualora non soddisfi naturalmente le condizioni di cui sopra, può essere completata artificialmente attraverso un sistema barriera di confinamento opportunamente realizzato che fornisca una protezione equivalente’.

Il futuro. Ora il futuro del Polo ecologico di Vallo della Lucania e della discarica di Laurito passa non solo attraverso il Prgru ma anche attraverso il governo nazionale presieduto da Mario Monti.

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