Castellabate, due arresti e un albergo sequestrato. Inquirenti:«Bancarotta, falso in bilancio e frode fiscale»

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Castellabate, due arresti e un albergo sequestrato. Inquirenti:«Bancarotta, falso in bilancio e frode fiscale»

Due imprenditori in arresto e il Grand Hotel Santa Maria sotto sequestro. La finanza a Castellabate chiude l’albergo di lusso e trasferisce in carcere i protagonisti del passaggio di proprietà dell’hotel che secondo le indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Vallo della Lucania avrebbero portato alla bancarotta fraudolenta alcune delle società coinvolte nel crac. I finanzieri di Agropoli hanno eseguito l’ordinanza emessa dal gip del Tribunale con cui oltre agli arresti sono stati interdetti dall’esercizio dell’attività professionale due commercialisti e un avvocato di Salerno.

Secondo gli investigatori il complesso alberghiero «Grand Hotel Santa Maria», tra i più lussuosi alberghi del territorio cilentano di Castellabate, sarebbe stato sottratto dalla massa fallimentare ai creditori con una serie di passaggi di proprietà avvenuti nel corso degli anni.

Tutti gli accertamenti Il provvedimento arriva al termine degli accertamenti sulle mosse “sospette” dei due imprenditori accusati di plurimi reati di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, frode fiscale e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Nel 2001 il passaggio di mano della proprietà del grand hotel, secondo gli investigatori per sottrarre l’immobile dal patrimonio di una società poi dichiarata fallita nel 2009 svuotandola dell’asset patrimoniale più importante pagando un prezzo molto minore di quello indicato negli atti di trasferimento. In particolare la struttura di pregio, recentemente ristrutturata, era stata oggetto di due distinte operazioni di compravendita effettuate tra società correlate, in cui le società cedenti era rimasta schiacciate dal peso dei debiti, principalmente nei confronti dell’erario per 850 mila euro.

Rimarrà aperto Oltre all’albergo infatti sono finite sotto sequestro quote di sette società. Nonostante il provvedimento eseguito stamani dalla fiamme gialle la lussuosa struttura ricettiva rimarrà comunque aperta per la stagione estiva, per salvaguardare il lavoro di 40 dipendenti e un fatturato di oltre 8 milioni di euro annui. La procura della della repubblica di Vallo della Lucania, infatti, ha già provveduto a nominare un amministratore giudiziario.

Vale 9 milioni Secondo gli investigatori il complesso alberghiero, tra i più lussuosi alberghi del territorio cilentano di Castellabate, sarebbe stato sottratto dalla massa fallimentare ai creditori con una serie di passaggi di proprietà avvenuti nel corso degli anni. L’immobile di alto pregio, di un valore che si aggira intorno ai nove milioni di euro e recentemente ristrutturato, è stato oggetto di due distinte operazioni di compravendita effettuate tra società correlate, per le quali è risultata pagata solo una piccola parte del prezzo indicato negli atti di trasferimento. Le società cedenti, dopo essere state private del loro più importante bene patrimoniale, sono rimaste schiacciate dal peso dei debiti, principalmente nei confronti dell’erario, risultato creditore per 850 mila euro.

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