Franco Roberti nuovo procuratore nazionale antimafia: si occupò dell’omicidio Vassallo

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Franco Roberti nuovo procuratore nazionale antimafia: si occupò dell’omicidio Vassallo

Franco Roberti é il nuovo procuratore nazionale antimafia. Il plenum del Csm lo ha eletto con 20 voti a favore, tra cui quelli del vicepresidente Michele Vietti, del presidente Giorgio Santacroce e del pg di Cassazione Gianfranco Ciani. Roberti, fino a oggi capo della Procura di Salerno, ha avuto la meglio su Roberto Alfonso, procuratore capo a Bologna.

65enne, napoletano, Roberti è in magistratura dal 1975. Dal 2009 è procuratore capo di Salerno e una delle toghe più apprezzate e famose dello Stivale. Una vita trascorsa a combattere le cosche camorristiche e la criminalità economica e politica attraverso il lavoro duro nei palazzi di Giustizia della Campania. Lui, Roberti, è tra i massimi esperti del clan dei Casalesi, l’organizzazione criminale egemone nel casertano, e quando è stato alla guida della Dda napoletana ha coordinato alcune delle indagini più delicate, come quella che ha portato alla cattura di Giuseppe Setola, leader dell’ala stragista, e dei suoi principali complici, alcuni dei quali convinti, poi, a collaborare. Nei quattro anni a Salerno Roberti ha aperto altre due indagini in particolare quella relativa all’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Da neo procuratore nazionale Roberti ha rilasciato solo poche battute: «Preferisco insediarmi prima e poi stilare un programma sul quale lavoreremo in futuro».

Immediati i primi commenti che seguono la nomina di Franco Roberti: «A nome dell’intera amministrazione Provinciale di Salerno desidero formulare i migliori auguri di buon lavoro al nuovo procuratore nazionale antimafia Franco Roberti». A dichiararlo il presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone che continua: «La lotta alla criminalità organizzata si potrà avvalere di una figura autorevolissima, dalle doti professionali indiscusse e dall’alto spessore umano. Sono certo – conclude – che saprà continuare l’encomiabile lavoro investigativo che, in questi anni, ha svolto ai vertici della procura di Salerno». 

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