Disinfestazioni nel Vallo di Diano, l’allarme del Codacons: «La procura fermi trattamento»

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Disinfestazioni nel Vallo di Diano, l’allarme del Codacons: «La procura fermi trattamento»

«Si continua a ignorare l’allarme del Consiglio Nazionale delle Ricerche che, nove anni fa, ha diramato un comunicato contro le pratiche di disinfestazione su vaste aree». Il Codacons Vallo di Diano ha inviato un esposto alla procura della repubblica di Lagonegro in cui chiede di bloccare i trattamenti di disinfestazione nel Vallo di Diano la notte del 25 agosto. «Il 2 agosto 2013 il sindaco di Sassano, dottore oncologo, annunciando la disinfestazione nel Comune da lui stesso amministrato, ha correttamente definito i prodotti che sarebbero stati utilizzati per l’operazione ‘veri e propri veleni’. – spiega Roberto De Luca, responsabile Codacons Vallo di Diano – E’ stato inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Lagonegro chiedendo di effettuare indagini approfondite, avvalendosi di consulenti che non siano dipendenti della stessa Asl che ordina di irrorare insetticidi nell’ambiente, così come successe nell’esposto del 2008 in seguito alla la strage delle rondini. Nel primo nostro tentativo di fermare questa follia, infatti, un funzionario dell’Asl dichiarava che non era possibile individuare la causa certa della moria di rondini. Il 23 agosto 2014, tuttavia, – continua Codacons –  dopo aver notato che si spargono ‘veri e propri veleni’ a ritmo incalzante, nonostante esistano metodi naturali alternativi alla lotta alle zanzare, chiediamo un intervento urgente a scopo cautelativo per avere un quadro completo della situazione e per stabilire se, nell’effettuare queste operazioni, si compiano – alla luce di quanto emerge da studi scientifici – atti contrari alle leggi della Repubblica Italiana che, nel dettato costituzionale, tende a garantire il diritto alla salute. I sindaci potrebbero fermare ad horas questa follia, mettendo in campo i metodi di lotta alternativi agli insetti molesti». «Conosciamo, tuttavia, – conclude Codacons – per esperienza pregressa e per aver più volte lanciato l’appello, la spiccata propensione dei primi cittadini a considerare a fondo questioni delicate come questa, dove certamente non ci sono ingenti finanziamenti a cui attingere. Eppure, una lotta concreta alle zanzare comporterebbe effetti estetici non trascurabili e a basso costo, come la creazione di isole verdi con piccoli stagni per la gambusia affinis, il pesciolino mangia-larve. De minimis, insomma. E poi, certamente queste piccole bellezze si sposerebbero male col disordine urbanistico (per essere buoni!) già servito tutto intorno a noi»

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