Gioi Cilento, inviata una delibera per contrastare la chiusura degli uffici postali. Il sindaco:«Penalizzati pesantemente 46 comuni»

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Gioi Cilento, inviata una delibera per contrastare la chiusura degli uffici postali. Il sindaco:«Penalizzati pesantemente 46 comuni»

Comunicato stampa

E’ stata inviata la delibera per contrastare la chiusura degli uffici postali nei piccoli Comuni cilentani e valdianesi. Il provvedimento, votato all’unanimità nel corso del consiglio intercomunale che si è svolto nell’aula consiliare di Gioi lo scorso 20 luglio, è stato mandato all’amministrazione di Poste Italiane, ai parlamentari del territorio, all’ANCI, al presidente della Regione, ai consiglieri regionali del territorio, al Prefetto di Salerno, al presidente della Provincia di Salerno, al presidente del Parco Nazionale e al presidente della Comunità del Parco.

“In particolare la delibera è stata adottata – spiega il primo cittadino di Gioi Andrea Salati che si è reso promotore dell’iniziativa – per contrastare il provvedimento di riorganizzazione diffuso da Poste Italiane e che impone la chiusura di 46 uffici postali. Tale decisione si ripercuote pesantemente sui Comuni perché il venir meno dei servizi, storicamente garantiti, condanna alla marginalità proprio i cittadini di quei territori che hanno più bisogno di una presenza degli stessi”. Nella delibera, così come approvata, di propone di “esprimere vibrata protesta nei confronti di Poste Italiane per la chiusura degli uffici postali; di fissare un appuntamento con il manager di Poste Italiane in cui una delegazione composta da sindaci, politici, sindacalisti e semplici cittadini possano manifestare il proprio dissenso e chiedere di soprassedere nella decisione di chiusura; di costituire un Comitato Permanente che vigili sulla chiusura o  il depauperamento dei servizi a danno del territorio e dei suoi abitanti; di mettere in atto qualsiasi forma di protesta, anche eclatante e visibile, nei confronti di Poste Italiane”. Ora il prossimo passo spetta a Poste Italiane che non può ignorare la deliberazione intercomunale e quindi c’è attesa sulle decisioni che saranno assunte dall’Ente in merito a chiusure che i cittadini già reputano illegittime.

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