Bimbo conteso a Sant’Arsenio, il padre fa appello a Facebook: «Aiutatemi a cercare il mio Francesco»

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Bimbo conteso a Sant’Arsenio, il padre fa appello a Facebook: «Aiutatemi a cercare il mio Francesco»

E’ attraverso il social network Facebook che si tenta di ritrovare il piccolo Francesco, il bimbo di otto anni conteso dalla madre italo venezuelana e dal padre santarsenese. Da alcuni giorni la madre del piccolo non da più notizie di se. La donna, infatti, si sarebbe dovuta presentare, martedì, dinanzi al giudice del tribunale di Sala Consilina per la causa di separazione dal marito, ma soprattutto avrebbe dovuto consegnare il piccolo al padre cosa che non è mai avvenuta.

La donna è praticamente scomparsa nel nulla. Fino a ora, infatti, sono stati vani tutti i tentativi di ricerca che i carabinieri hanno attivato sull’intero Stivale. «E’ come inghiottita dalla terra» dicono alcuni abitanti del paese, «speriamo la trovino al più presto per il bene del bambino». Adesso il padre ‘adotta’ la carta Facebook per cercare di avere notizie del suo bimbo: «Vogliamo il piccolo Francesco in Italia, aiutateci a cercarlo», questa, infatti, la pagina del social creata per tentare di avere notizie sul piccolo che dovrebbe trovarsi attualmente in Venezuela. Il padre, a questo punto, sta attivando ogni canale possibile per far si che il suo bambino torni in Italia. L’uomo, infatti, ha fatto appello dapprima alle istituzioni ma visto lo scarso risultato ha deciso insieme ad alcuni amici di utilizzare i social.

«Il bambino non si trova – dichiara Enrico D’Amato, legale del padre – non sappiamo dov’è, la madre ha fatto scomparire il bambino quando doveva essere rimpatriato e ora è indagata per sottrazione di minore e abbandono di minore all’estero. Il bambino è italiano – conclude il legale – è nato quì e deve tornare quì». Anche l’avvocato della madre del piccolo Vincenza Guerra interviene sulla vicenda: «Il minore non è scomparso affatto, è stato affidato alle amorevoli cure della zia – dichiara l’avvocato – sorella della madre, e frequenta regolarmente la scuola in Venezuela dove vive da circa tre anni. Sradicarlo da quel contesto comporterebbe altri disagi che la madre, che ha i medesimi diritti del padre, vorrebbe evitargli. Il minore – conclude – contrariamente a quanto soastenuto è anche cittadino venezuelano».

Mercoledì, intanto, si è tenuta una nuova udienza relativa alla causa di separazione dove il presidente Robustella ha deciso per l’affido definitivo ed esclusiavo del bimbo al padre. Nel provvedimento si dispone, inoltre, che la madre ha diritto di vedere il figlio due volte alla settimana, però, in presenza del padre o di altra persona di fiducia. Infine sempre nel provvedimento, si stabilisce che l’abitazione un tempo della coppia è stata assegnata al padre che d’ora in poi vi abiterà insieme al suo bambino.

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