Stop al trasferimento del distretto sanitario da Polla a Sant’Arsenio. Pica: “E’ un atto scellerato”

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Stop al trasferimento del distretto sanitario da Polla a Sant’Arsenio. Pica: “E’ un atto scellerato”

Nei giorni scorsi, il commissario dell’Asl di Salerno, Bortoletti, ha interrotto il trasferimento del distretto sanitario da Polla all’ospedale di Sant’Arsenio anche in seguito alla nota inviata dal sindaco di Polla, Nicola Loviso, contrario al trasferimento. “Di come dovrà avvenire questo trasferimento e di tutte le modalità che lo caratterizzeranno –spiega Loviso– dovremo prima essere chiamati a discuterne io, come sindaco di Polla e i miei colleghi di Sant’Arsenio e di Sala Consilina. In assenza di accordi che devono essere presentati e condivisi prima di tutto da noi tre sindaci, io mi opporrò a qualsiasi trasferimento caduto dall’alto.

La risposta del sindaco di Sant’Arsenio, Nicola Pica, non si è fatta attendere. “Le operazioni di trasferimento devono continuare senza interruzioni.  La sospensione indicata dal Commissario Bortoletti è un atto scellerato che crea confusione tra le popolazioni del territorio e sfiducia verso le istituzioni.

Chiedo espressamente anche al presidente della Consulta dei sindaci dell’ASL Salerno Sergio Annunziata- continua il sindaco Pica- di prendere posizione su questa vicenda, perché non è pensabile che l’Asl possa mantenere chiusa la struttura ospedaliera di Sant’Arsenio e continuare a pagare 193.000 euro all’anno di fitto per le strutture che ospitano attualmente i distretti di Polla e di  Sala Consilina.

Il cronoprogramma, pertanto, non va sospeso – continua il sindaco di Sant’Arsenio–  perché è previsto nel Piano attuativo disposto dallo stesso commissario Bortoletti. Se il commissario, invece, ha cambiato idea sul futuro dell’ospedale, ce lo dicesse.

Con grande senso di responsabilità  il consiglio comunale di Sant’Arsenio, all’unanimità ha  condiviso il cronoprogramma che ora, inspiegabilmente, viene sospeso.  Non vorrei che, per esserci fidati del commissario Bortoletti, la comunità di sant’Arsenio debba pagare un prezzo non previsto dai precedenti accordi”.

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