Sub morti a Palinuro, pm chiede condanna per istruttori e titolari del diving

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Sub morti a Palinuro, pm chiede condanna per istruttori e titolari del diving

Il pm Vincenzo Palumbo ha chiesto la condanna per Roberto Navarra, Marco Sebastiani, Stefano D’Avack e Annalisa Lupini nel processo relativo alla morte dei quattro sub avvenuta nella Grotta degli occhi a Palinuro il 30 giugno 2012. Si sono celebrate il 24 e il 25 novembre, al tribunale di Vallo della Lucania, le due ultime udienze straordinarie, nelle quali sono state rappresentate, rispettivamente dalla accusa e dalle difese, le discussioni finali. Una discussione durata circa 20 ore. Il pm Palumbo ha chiesto al giudice monocratico Fabio Lombardo, durante la sua lunga requisitoria, durata l’intera mattinata, la condanna per Roberto Navarra, titolare del diving di Palinuro ‘Pesciolino Sub’, a 6 anni di reclusione; per gli istruttori romani della ‘Big Blue School’, sono state chieste rispettivamente le condanne, per Marco Sebastiani a 5 anni di reclusione, e per Stefano D’Avack e Annalisa Lupini a 4 anni di reclusione. Inoltre, il pm ha ritenuto che non dovessero essere concesse le attenuanti generiche agli imputati.

Omicidio colposo plurimo è il capo d’accusa dei quattro imputati «per aver cagionato la morte di quattro sub neofiti portati ad immergersi in una grotta – secondo l’accusa – senza la preparazione e l’attrezzatura subacquea idonea». A perdere la vita furono l’avvocato romano Andrea Pedroni, la guida Douglas Rizzo e due turisti, Susy Cavaccini, salernitana trapiantata a Roma e Panaiotis Telios, il più giovane del gruppo. Nel corsod delle ultime udienze si è discusso anche sulla adeguata conoscenza dei luoghi da parte della guida Douglas Rizzo, facente capo al diving di Palinuro. Per la Procura e per le parti civili, la guida «avrebbe sbagliato il percorso, generando caos e l’inevitabile sospensione di limo presente nella grotta, facendo sì che i sub smarrissero l’uscita, andando ad infilarsi nel mortale ramo infangato», dove – chi per asfissia, chi per annegamento – hanno perso tragicamente le vite. Al termine dell’udienza, l’avvocato Benedetta Sirignano, difensore per la parte civile di Telios, ha commentato: «Le responsabilità sottese alla vicenda, iniziano ancor prima della fatale immersione. Se solo uno dei quattro imputati avesse adempiuto ad una regola cautelare, non ci sarebbe stata nessuna vittima, poiché i subacquei non si sarebbero immersi nella grotta».

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