La disoccupazione giovanile in Campania, nel 2016 oltre il 50%: una risposta possibile

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La disoccupazione giovanile in Campania, nel 2016 oltre il 50%: una risposta possibile

La disoccupazione giovanile in Campania, nel 2015, si era attestata al 52,7%, superiore di oltre 12 punti percentuali rispetto alla media nazionale (40,3%) ed in crescita di 13,6 punti percentuali rispetto al medesimo dato del 2005. Occorre coraggio e una nuova visione per evitare gli errori del passato, “i problemi non possono essere risolti allo stesso livello di pensiero che li ha generati” A.E.

Fiscalita’ di Vantaggio e Imprese Verdi e Culturali per arginare la disoccupazione ed evitare lo spopolamento di aree definite e riconosciute a livello mondiale “di eccezionale valore ecologico e culturale“, ma anche ad “elevato rischio idrogeologico“. La proposta, da molto tempo avanzata alla politica, come antitodo alla crisi e come risposta alle legittime aspettative delle popolazione che difendono e tutelano le aree più belle della Campania. Due disegni di legge regionali nei cassetti regionali “Creazione di imprese verdi nelle aree protette” (Registro Generale n. 62)  e “Aree protette e Imprese verdi” (Registro Generale n. 22), per sperimentare attraverso la fiscalità di vantaggio (ora agevolata per le Regioni del Sud)  nuovi modelli di impresa che possono prioritariamente riattivare occupazione giovanile, prevenzione e tutela dei siti Unesco dai rischi idrogeologici, ambientali, paesaggistici e dal cambiamento climatico. 

La disoccupazione sta avanzando in maniera sempre più preoccupante il tasso giovanile è arrivato a superare il 52% .  Non si può restare fermi, occorre immediatamente mobilitare i fondi europei agganciandoli ai nuovi contratti di lavoro a tutela crescente in modo da rendere le imprese del tessuto produttivo del mezzogiorno nuovamente capaci di assumere le nuove generazioni di ragazze e ragazzi al momento espulse dal mondo della produzione a sperimentare autonomamente nuovi modelli di impresa verso l’ambiente e la cultura del territorio campano. Con l’ottima legge regionale “Costruire il futuro. Nuove politiche per i giovani” è apparso finalmente chiaro il ruolo di autonomia dei giovani nell’ambito della strategia formativa in Campania. Di fatto  la Regione Campania promuovendo ”Benessere Giovani” con la linea di intervento “Organizziamoci” ha affidato ai Comuni il ruolo di “capofila” minando alla base quella possibilità di autonomia e creatività giovanile che la legge prevede. Con questo approccio vengono eluse  esperienze e competenze giovanili utili a favorire la crescita personale, la cittadinanza attiva e la conoscenza dei territori, imbrigliandosi di nuovo nelle maglie della burocrazia.

Nell’immediato è urgente superare questi approcci e mobilitare quelle risorse della programmazione 2014-2020, per il finanziamento di misure dal carattere anti-ciclico in grado di dare un impulso immediato all’economia e alla spesa, autorizzando, ad esempio, l’attivazione, anche a termine, di strumenti automatici specifici coerenti con le priorità di Europa 2020 – come la fiscalità di vantaggio – che, da un lato, permette un assorbimento rapido delle risorse e, dall’altro, di sperimentare nuovi modelli di Imprese Verdi e Culturali coerenti alle peculiarità ed eccellenze territoriali della regione (Aree Protette e Siti Unesco) e funzionali a contenere fenomeni di dissesto idrogeologico, manutenzione e cura del territorio, che tanti danni hanno creato nel passato con ingenti costi di ripristino che hanno favorito non certamente l’occupazione Regionale.

Docente di Gestione e Salvaguardia delle Aree Protette  Università di Salerno

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