Celle di Bulgheria, ennesima fumata nera sulla centrale unica di Committenza

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Celle di Bulgheria, ennesima fumata nera sulla centrale unica di Committenza

Mercoledì 26 maggio 2013 alle ore 20:00 si è tenuto a Celle di Bulgheria il consiglio comunale dove si è discussa nuovamente la proposta della maggioranza di sottoscrivere una convenzione per la costituzione di una centrale unica di Committenza con la comunità Montana Lambro- Mingardo-Bussento. Ricordiamo che per i comuni con meno di 5mila abitanti, dallo scorso 1° di aprile 2013, è cambiata la procedura delle gare d’appalto. Nell’ambito delle misure “Salva Italia” decise dal governo Monti, è stato introdotto l’obbligo di affidare la gestione dell’acquisizione di lavori, servizi e forniture a una centrale di Committenza unica o in unione tra comuni.

In aula erano presenti 7 componenti del gruppo di maggioranza e 3 del gruppo di minoranza. Le attenzioni erano puntate sulla centrale unica di Committenza ma anche questa volte c’è stata la fumata nera. L’argomento, già ritirato dal sindaco nel consiglio del 14 maggio per approfondimenti, nel consiglio del 31 maggio fu solo discusso ma non approvato che è stato solo discusso ma non approvato perché venne a mancare il numero legale.

Anche durante il consiglio del 26 maggio il sindaco ritira l’argomento. Infatti, dopo la dichiarazione di voto contrario del gruppo di minoranza e di un consigliere di maggioranza, anche un altro consigliere vicino al sindaco si è dovuto allontanare dall’aula per incompatibilità in quanto dipende della comunità montana. Così facendo, in teoria, la maggioranza ha perso il numero legale: «Il sindaco Cristoforo Cobucci, in vista dell’ennesima mancanza di numero legale – dichiara il consigliere di minoranza Angelo Carelli –, furbamente ha ritirato l’argomento, ma in sostanza si è assistito all’ennesima sconfitta del sindaco nonché presidente della comunità montana Lambro-Mingardo-Bussento, in quanto sarebbe nuovamente venuto meno il numero legale. Successivamente il sindaco ha offeso e minacciato in più occasioni il gruppo di minoranza ritenendoli colpevoli dell’accaduto lasciando esterrefatti anche una quindicina di spettatori».

«Invece ancora una volta – rincara Carelli –  si è assistito allo scollamento nel gruppo di maggioranza che da un paio d’anni a questa parte “tira a campare” a causa di una divisione interna, senza, tuttavia, riuscire a prendere una posizione chiara anche su tematiche di fondamentale importanza per il futuro della comunità» .

«Il sindaco anziché accusare i consiglieri di minoranza che effettuano il proprio lavoro di controllo – conclude Carelli –, dovrebbe riflettere sul fatto che con otto consiglieri di maggioranza contro quattro di minoranza per la terza volta consecutiva non è riuscito a far approvare un argomento proposto da lui in consiglio comunale».

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