Doppio appuntamento a VeliaTeatro con “L’Eneide” e Zenone nelle parole di Vincenzo Fano: l’intervista

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Doppio appuntamento a VeliaTeatro con “L’Eneide” e Zenone nelle parole di Vincenzo Fano: l’intervista

Aristotele nel IV secolo a.C. lo riconosceva come l’inventore della dialettica, Bertrand Russell ancora nel ‘900 ne celebrava la sottigliezza dei ragionamenti. Tanto per citare due illustri pensatori che si sono cimentati, in diverse epoche, con Zenone, il filosofo vissuto a Elea nel V secolo a. C., allievo e strenuo difensore di Parmenide. Di cui si parlerà proprio nella sua terra, a Velia (nel Cilento, provincia di Salerno) appunto, il 27 agosto prossimo, nella serata finale di VeliaTeatro  2012.

Il festival dedicato al teatro antico, ospitato sull’acropoli dell’antica colonia magno-greca, ormai avvezzo alle incursioni nella filosofia, si sofferma sull’artefice di «Achille e la tartaruga» e di altri paradossi noti dall’antichità ad oggi. Discutendone con un importante studioso del filosofo presocratico: Vincenzo Fano, fresco autore del libro «I paradossi di Zenone» (Carocci editore), professore di Filosofia della scienza all’Università di Urbino e già scrittore di numerosi volumi e articoli di epistemologia, fondamenti della fisica e filosofia della psicologia.

Professor Fano, chi è Zenone?
L’uomo di bell’aspetto, per dirla come Platone lo descrive nel dialogo «Parmenide», nel corso della sua visita ateniese, che  difende i punti di vista del suo maestro. Dimostra che conviene essere parmenidei piuttosto che contrari. Che chi attacca Parmenide in realtà cade in contraddizioni ancora più grandi.

Cosa il filosofo difende precisamente?
Sostanzialmente due principi, basilari della filosofia di Parmenide e dell’eleatismo: che il movimento non esiste, è illusorio; che altrettanto illusoria è la pluralità, vediamo tante cose, in realtà ce n’è una sola.

Soltanto un «difensore», dunque, Zenone?
No. Aristotele lo definisce come l’inventore della dialettica. Che Zenone adopera nei ragionamenti fatti per sostenere la dottrina del maestro. Ecco, la sua importanza è nella capacità di argomentare i pro e contro. Funzione modernissima e di urgente attualità, in un momento storico, quello odierno, in cui emergono fondamentalismi di ogni tipo. Discutere le diverse posizioni, è l’eredità di Zenone che va evidenziata. Contro l’insorgere delle filosofie oracolari, della presunta verità assoluta.

Il più noto dei paradossi di Zenone è quello di Achille e la tartaruga: l’eroe «piè veloce» al cospetto della lentissima testuggine a cui offre un piccolo vantaggio al principio.
Non ce la farà mai a raggiungerla, perché mentre lui corre, lei avrà intanto sempre fatto un altro piccolo passo in avanti. Il paradosso serve a Zenone per spiegare che il movimento è illusorio.

L’appuntamento
Nella quinta serata di VeliaTeatro 2012, lunedì 27 agosto alle ore 21 sull’acropoli dell’area archeologica di Elea-Velia, ad Ascea (SA), si svolgerà l’incontro «Zenone difende la filosofia eleatica», breve dibattito su Zenone di Elea con il professore Vincenzo Fano, autore del libro «I paradossi di Zenone» (edito da Carocci), intervistato da Franca D’Agostini, docente di Filosofia della scienza al Politecnico di Torino e giornalista. A seguire lo spettacolo «Eneide», di e con Gianluigi Tosto.

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