Assumono marittimi e li mettono in malattia: 9 in manette per truffa (FOTO E VIDEO)

| di
Assumono marittimi e li mettono in malattia: 9 in manette per truffa (FOTO E VIDEO)

All’alba di venerdì oltre 150 militari della guardia costiera di Salerno, coordinati dal capitano Maurizio Trogu, hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare e contestuale sequestro emessa dal gip del tribunale di Vallo della Lucania, con la quale sono state smantellate tre diverse associazioni per delinquere, arrestando i cinque vertici delle associazioni individuate dalle indagini coordinate dal procuratore Martuscelli. Inoltre sono quattro i medici finiti gli arresti domiciliari, tutti fanno parte del Sasn (servizio assistenza sanitaria ai naviganti). Sono stati interdetti dall’esercizio dell’ufficio e/o dal servizio pubblico esercitato, otto soggetti tra medici, funzionari dell’Inail e dirigenti del Sasn di Napoli. Sono state anche eseguite 33 misure cautelari costituenti l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, per altrettanti soggetti, e sono state sottoposte a sequestro preventivo otto navi passeggeri, per un valore complessivo di circa tre milioni di euro. Gli armatori arrestati sono tutti del Cilento: tre di Scario e uno di Casalvelino. E’ finito in manette anche il medico fiduciario del Sasn.

L’indagine ha disarticolato i sistemi criminali che, in totale, hanno truffato circa due milioni di euro ai danni di Inail, Inps e Sasn. La truffa veniva perpetrata attraverso la collusione dei medici del Sasn i quali, nell’attestare falsamente le malattie dei marittimi consentivano di incassare indebitamente le corpose indennità di malattia. Per lucrare quanto più è possibile sulle indennità, venivano costruite false denunce di retribuzione attestanti elevate retribuzioni, atteso che le indennità di malattia viene determinata sul 75% dell’ultima retribuzione. Inoltre del sistema, faceva parte anche il medico fiscale il quale, sistematicamente, conclamava l’esistenza delle false malattie, nonché alcuni dirigenti medici della sede Sasn di Napoli e il responsabile dell’area prestazioni dell’ Inail.

L’attività investigativa, condotta dagli uomini della capitaneria di porto di Salerno, per circa un anno, è stata effettuata attraverso le analisi ed effettuando lo studio comparato di una serie di database. Dall’incrocio dei dati è emerso ad esempio che: in circa quattro anni sono stati prescritti ai marittimi indagati oltre cinquant’anni di false malattie, di cui oltre trentacinque per mal di schiena (lombo-sciatalgia); i periodi di malattia superavano in generale ben oltre il 60% rispetto l’imbarco effettuato;. in circa il 75% dei casi l’imbarco, avvenuto non infrequentemente solo formalmente, durava meno di quarantacinque giorni ovvero si faceva trascorrere il tempo minimale per poter maturare il diritto a sbarcare percependo l’indennità di malattia; marittimi, nello stesso periodo, venivano giudicati idonei e non idonei all’imbarco e ciò per consentire, da un lato che questi navigassero e, dall’altro, che percepissero anche l’indennità di malattia; marittimi incassavano l’indennità di disoccupazione sebbene percepivano anche l’indennità di malattia; il medico arrestato e tradotto in carcere era incompatibile, con la sua qualità di medico fiduciario del Sasn, da più di quindici anni; i medici collusi sottoponevano a visita contemporaneamente di imbarco e sbarco, addirittura nello stesso giorno e con le stesse patologie marito e moglie, non solo falsamente ma anche senza alcuna competenza; le indennità venivano liquidate dall’Inail. in maniera arbitraria ed irregolare; le gonfiate denunce di retribuzione presentate all’Inail. erano inesistenti rispetto a quelle presentate all’Inps; le coordinate bancarie ove l’Inail versava le indennità di malattia non erano quelle di un conto corrente, ma di carte prepagate risultate, dalla puntuale comparazione dell’orario dei prelievi, in mano ad un unico soggetto; il medico arrestato, pur di frodare quanto più possibile, formava i falsi certificati medici, sovente, in giorni festivi e prefestivi, percependo per tanto un più alto compenso per la visita effettuata; il medico fiscale oltre a conclamare le false malattie, dichiarava di aver percorso, in totale ben 5929 chilometri, percependo, in dipendenza di ciò, anche le relative indennità.

©


Consigliati per te

©Riproduzione riservata