Sparatoria a palazzo Chigi, Esposito: «Clima di odio verso la politica alimentato da Grillo»

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Sparatoria a palazzo Chigi, Esposito: «Clima di odio verso la politica alimentato da Grillo»

Mentre i ministri del nuovo esecutivo guidato da Letta giurava al Quirinale, un uomo armato sparava diversi colpi ferendo due carabinieri e una passante poco distante da piazza Colonna. Un 49enne ha sparato 6 colpi di pistola contro il cordone di sicurezza formato da carabinieri. Due di questi sono stati feriti, uno colpito alla gola da due colpi ed è in prognosi riservata. L’altro è stato colpito alle gambe. Entrambi non sarebbero in pericolo di vita.

Giuseppe Esposito, vice presidente del gruppo Pdl al Senato, ha commentato così i fatti di domenica mattina. «Nessuno vuole criminalizzare i deputati e gli attivisti del movimento 5 stelle ma i toni violenti e offensivi che da anni usa Beppe Grillo, ancor più negli ultimi tempi, per rivolgersi alle istituzioni potevano far presagire che una testa calda potesse compiere un atto atroce come quello avvenuto questa mattina. Sia anche aspro lo scontro politico ma, responsabilmente, un attivista politico non dovrebbe mai oltrepassare certi limiti creando un clima d’odio insopportabile. In attesa di comprendere le motivazioni che hanno spinto l’attentatore a questo folle gesto i leader politici dovrebbero comprendere che ci sono soggetti, vere e proprie spugne sociali, che assorbono il clima d’odio che si respira e agiscono conseguentemente senza averne coscienza in questi modi brutali. Ai carabinieri feriti nell’attentato avvenuto all’esterno di palazzo Chigi esprimo la mia piena solidarietà e vicinanza così come a tutta l’arma appena ieri colpita da un grave lutto di un altro ragazzo di 27 anni nella sparatoria nella provincia di Caserta».

Toni diversi quelli di Donato Pica, consigliere regionale. «Abbiamo il dovere di fermarci a riflettere su quanto è accaduto a Roma Forse è giunto il momento di iniziare a dare risposte tempestive per contrastare il disagio sociale ormai galoppante nell’intero paese. Forse è giunto il momento di iniziare ad abbassare i toni della contestazione e della critica politica anche quando è giusta e legittima. Il governo Letta ha davanti una sfida difficile ma ha il diritto e il dovere di provarci per il bene di tutti noi. L’Italia ha già vissuto la brutta pagina del terrorismo nero e rosso. Non si è risolto un bel nulla con la violenza».

«Due episodi di violenza inaudita devono indurci a riflettere sull’opportunità di riconoscere maggiore dignità a questi cittadini per il lavoro che svolgono a difesa della nostra sicurezza e libertà – commenta Edmondo Cirielli, ex presidente della provincia di Salerno e deputato di fratelli d’Italia – Un sacrificio quotidiano che, purtroppo, viene alla ribalta solo in tragici eventi come questi, in Italia come in Afghanistan, nei quali ci ricordiamo di loro. Eppure, in questi ultimi anni – aggiunge – i Governi hanno introdotto norme economiche ed ordinamentali punitive, prima con Tremonti e poi con la Fornero, con l’appoggio di alcuni e l’acquiescenza di molti, mortificando le donne e gli uomini in uniforme, che servono la Patria per quattro soldi, amati dal popolo, ignorati se non sopportati dallo Stato. Non è certamente il momento di strumentalizzare politicamente l’accaduto – conclude Cirielli – ma neanche si può ignorare il sacrificio di questi martiri moderni della libertà. Non si può più aspettare. Tutte le forze politiche e il Governo si attivino per presentare un pacchetto di norme a favore di questi cittadini straordinari che si battono ogni giorno contro la barbarie per la legalità e la difesa della nostra Italia».

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