Blitz della Forestale nel Parco, 5 nei guai per gestione illecita dei rifiuti: sanzioni per 80 mila euro

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Blitz della Forestale nel Parco, 5 nei guai per gestione illecita dei rifiuti: sanzioni per 80 mila euro

Il corpo Forestale dello Stato ha portato a termine un’operazione nel Vallo di Diano tra Caggiano e Polla. Cinque in tutto le persone denunciate per gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi. E, inoltre, sono 50 le persone sanzionate per un importo complessivo di 80 mila euro. Ecco la ricostruzione delle giubbe verdi. A termine di un’intensa attività di polizia giudiziaria condotta dal sovrintendente Pietro Rubino del comando Forestale di Polla, dipendente dal comando provinciale del corpo Forestale dello Stato di Salerno, diretto dal vice questore aggiunto Maria Gabriella Martino, sono stati deferiti alla procura del tribunale di Lagonegro cinque persone, residenti nei comuni tra Polla e Caggiano.

In particolare le indagini sono state dirette nei confronti di ditte che trattano rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. In località San Giacomo in via Tempio e in altra zona agricola, dopo le formalità di rito, sono state denunciate quattro persone operanti nel settore dei rifiuti o comunque detentrici di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in violazione delle leggi in materia. A Caggiano, invece, in località Pertosillo, un’impresa agricola dedita alla zootecnia, a termine di accertamenti è stato deferito l’amministratore unico F.A. 40enne, che aveva adibito un’area retrostante l’azienda ad illecito stoccaggio degli effluenti zootecnici nei pressi del vallone Cangito.

Ora spetta ai sindaci dei Comuni interessati ad emettere apposite ordinanze per il ripristino dello stato dei luoghi. Complessivamente sono state elevate sanzioni amministrative per un importo di circa 80mila euro nei confronti di  50 persone, ritenute responsabili di violazioni ambientali in tema di rifiuti ed altri illeciti. Intanto le indagini proseguono per addivenire all’autore o autori del danneggiamento e furto di manufatti rupestri cosiddetti “nuraghi” , quali ricoveri per pastori, risalenti ad alcuni secoli addietro, ove è avvenuto il furto dei conci di pietra che li costituivano tra le località Noce San Donato e Monte Capo la Serra di Caggiano, tra la quota 900 e 1100 sul livello del mare.

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