Cuccioli abbandonati, contributo di 300 euro per chi adotta un cane

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Cuccioli abbandonati, contributo di 300 euro per chi adotta un cane

Trecento euro per chi adotta un cane: è la singolare iniziativa dell’amministrazione comunale di Roccadaspide, contro il fenomeno del randagismo che rappresenta un problema con cui da sempre il comune fa i conti. Così, dopo essere intervenuta già in passato con altre iniziative sorte in collaborazione con associazioni che si occupano del problema, ora l’amministrazione retta da Girolamo Auricchio ha deciso di intervenire coinvolgendo anche i cittadini, come spesso fa anche per quanto riguarda le tematiche ambientali che sono fortemente legate all’attenzione per gli animali, riscontrando sempre grande partecipazione e interesse.

Così, il comune con una delibera di Consiglio Comunale ha recentemente approvato il “Regolamento Comunale per l’adozione ed il sostegno di cani ritrovati sul territorio comunale ricoverati nelle strutture convenzionate con il Comune di Roccadaspide”. Il regolamento all’articolo 4  – “Incentivi per l’affidatario”, prevede che per “chi adotta un cane randagio di proprietà del Comune, ed ospitato presso il canile convenzionato, sono previste le seguenti agevolazioni: per i primi 3 anni di adozione, e per il periodo più breve in caso di premorienza, sarà riconosciuto un contributo una tantum di € 100,00 all’anno da scalarsi sul ruolo Tari per 3 anni”. Tra l’altro i cani che aspettano di essere adottati sono stati fotografati e le foto sono state pubblicate sul sito www.cittadiroccadaspide.it, dove gli interessati possono vederle, scaricare i moduli di adozione, e consultare l’intero Regolamento.

«Continuiamo a vigilare sul fenomeno del randagismo – commenta il Sindaco Girolamo Auricchio – che rappresenta un grave problema considerato che i cani randagi che circolano per Roccadaspide spesso sono stati portati qui e abbandonati da qualche incivile. Ora interveniamo con questa iniziativa nella convinzione che l’attenzione nei confronti degli amici a quattro zampe sia un dovere dei cittadini e delle istituzioni ma anche un segnale di civiltà».

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