Camerota, operai Yele senza stipendio denunciati dal sindaco: vicenda finisce in tribunale

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Camerota, operai Yele senza stipendio denunciati dal sindaco: vicenda finisce in tribunale

I documenti e le dichiarazioni del sindaco di Camerota, Antonio Romano, in merito allo sciopero non autorizzato degli operatori ecologici della Yele, sono finite sulla scrivania degli inquirenti del tribunale di Vallo della Lucania. Due settimane fa, il 14 novembre, i lavoratori che si occupano di raccogliere i rifiuti nelle quattro frazioni del comune cilentano, hanno deciso di incrociare le braccia. Alla base c’è il mancato pagamento di diverse mensilità. Sarebbero circa dieci, infatti, gli stipendi arretrati e mai consegnati agli operai. Quel giorno, però, la spazzatura è rimasta in strada e la raccolta porta a porta non è avvenuta. Così il primo cittadino di Camerota decise di chiamare i carabinieri e denunciare il fatto alle autorità competenti. «Sospensione illegale di un servizio pubblico essenziale» è questa l’ipotesi d’accusa rivolta agli operai della Yele. L’amministrazione comunale ha conferito incarico all’avvocato Giuseppe Giuliano Scalzo, con studio a Salerno, affinché assista l’ente nella vertenza. La vicenda doveva essere tratta anche in consiglio comunale ma la discussione è stata rinviata. «L’ultimo punto all’ordine del giorno, quello in cui si parlava della Yele, è stato rinviato vista l’ora tarda – sottolinea Mario Scarpitta, che siede tra i banchi dell’opposizione -. Doveva essere trattato per primo, come ho ricordato inutilmente al Presidente del consiglio…tutto studiato».

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