Chiusura ospedale Agropoli, la politica parla (a se stessa) e i cittadini contestano (su Facebook)

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Chiusura ospedale Agropoli, la politica parla (a se stessa) e i cittadini contestano (su Facebook)

In questi giorni il Cilento sta vivendo l’ennesimo oltraggio, l’anno scorso era la discarica a Laurito, poi a Vallo della Lucania, due anni fa la chiusura dell’ospedale di Roccadaspide e ora tocca all’ospedale di Agropoli. La discarica nel Cilento non è stata più fatta, così come non è stato più chiuso l’ospedale di Roccadaspide, anche se i rischi ci sono ancora. L’ospedale di Agropoli vivrà di stessa sorte? Sta di fatto che per ora l’ospedale di Agropoli resterà aperto grazie alla sospensione del provvedimento di chiusura da parte del Tar. Si tratta di una sospensione alla quale bisogna far seguito con l’annullamento di tale provvedimento. Ciò che crea un pò di sconcerto e la poca attenzione da parte dei cittadini cilentani alla situazione dell’ospedale di Agropoli, ma un pò rispetto a tutta la res publica. Nella mattinata di giovedì 28 marzo durante la conferenza stampa si è assistito ad una scena divenuta classica: da una parte il tavolo ricco di nomi, politici a riempirsi la bocca con le parole, dall’altra i cittadini (a dire la verità pochi, molto pochi) che ascoltano e poi il contestatore di turno. Sembrerà un caso ma durante gli ultimi due dibattiti pubblici a cui ha assistito chi vi scrive è successa la stessa cosa. Martedì 26 marzo, i dipendenti della Yele a confronto con i politici, questi ultimi parlano e i lavoratori ascoltano. Uno di loro, Ettore Casinelli, “si permette” di interloquire con loro, magari alzando anche la voce.

Giovedì 28 marzo, conferenza stampa in seguito al provvedimento di chiusura dell’ospedale di Agropoli, i politici parlano, un giornalista, Sergio Vessicchio “si permette” di contestare loro, nella fattispecie Antonio Valiante. I due “disturbatori”, perchè due se ne può permettere il Cilento, sono quelli che si devono stare zitti. Sembra quasi che il cittadino cilentano, quello che partecipa alla cosa pubblica, come il resto dei cittadini, sia inerme, subisca le decisioni degli altri. Tornando all’ospedale in queste ore si sta organizzando per il 6 aprile 2013 una protesta contro la chiusura del nosocomio di Agropoli, lo slogan è “La salute è un nostro diritto”, ma prima c’è la Pasqua.

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