Vallo della Lucania, funerali in cattedrale per il 22enne morto dopo l’incidente. Un’amica: «Ti avevo chiesto di svegliarti»

Una fatalità. Un sorpasso, poi lo schianto. Riccardo riversa sull’asfalto in condizioni gravi. Ha da poco conseguito la patente di guida. La Cilentana si macchia ancora di sangue. Il giovane di 22 anni viene trasportato d’urgenza al San Luca di Vallo della Lucania, ma non ce la fa. Muore dopo nemmeno una settimana di agonia. Una settimana a lottare tra la vita e la morte. La storia di Riccardo Rinaldi è agghiacciante. Era a bordo della sua Yaris quando si è scontrato con una Punto all’altezza della clinica Cobellis a Pattano. Con l’ambulanza arriva all’ospedale della sua cittadina dove lavorano la mamma e il papà. Lei è infermiera, lui radiologo. Riccardo è sulla barella. Ha il volto tumefatto. Nessuno sa chi è, i suoi documenti sono in macchina. Mentre viene trasportato nel reparto di Rianimazione il destino lo fa scontrare con la mamma che è in servizio. La madre riconosce il figlio essendo all’oscuro dell’accaduto. Una botta al cuore per la donna. Il 22enne resta ricoverato per giorni. E’ in coma. L’ospedale è una via vai di amici e parenti. Ma la morte prende il sopravvento e il cuore del giovane smette di battere lunedì sera per, appunto, un arresto cardiocircolatorio.

I funerali si terranno domani (mercoledì) mattina alle ore 10.30 alla cattedrale San Pantaleone di Vallo della Lucania. «Abbiamo sperato, pregato, ci abbiamo creduto tutti – scrive Lucia, una amica, sul profilo Facebook del malcapitato – sono venuta da te e guardandoti nel più totale silenzio ti ho detto “dai svegliati Riccà ti stiamo aspettando dai dai”, ma tutte le nostre parole e i nostri gesti non sono serviti a nulla». Riccardo era un tifoso sfegatato della Juventus, proprio la Vecchia Signora che dopo poche ore dalla morte del giovane ha vinto a Sassuolo ipotecando (quasi) un altro scudetto. Un tifoso e amico che condivideva la stessa passione scrive sempre sul Facebook del 22enne: «Oggi caro Riccardo per la nostra amata juventus sarebbe dovuta essere una giornata di festa. Purtroppo e’ stata una giornata tragica. Al pensiero che non ci sei piu’ mi sale il cuore in gola».

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