Sbancamento oasi dunale Capaccio, forestale sequestra 770 metri di area protetta

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Sbancamento oasi dunale Capaccio, forestale sequestra 770 metri di area protetta

Nella mattinata di oggi il comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato, coordinato dal vicequestore aggiunto Gabriella Martino, ha disposto il sequestro giudiziario di un tratto di 770 metri corrispondenti all’area dunale protetta a ridosso dell’zona marittima di Capaccio. Il provvedimento si è reso necessario a seguito dei lavori di sbancamento dell’oasi dunale soggetta a tutela ambientale. L’atto definito da Legambiente «uno scempio a pochi passi dal mare, in palese spregio alle vigenti norme di tutela della biodiversità, essendo l’area protetta da numerosi vincoli nonché sito d’interesse comunitario ricadente nel perimetro della riserva naturale regionale Foce Sele-Tanagro» ha scatenato gli ambientalisti che hanno fatto presente a chi di dovere lo sradicamento selvaggio di piante protette quali eucalipto e ginepro per far spazio a parcheggi a pagamento per le auto dei bagnanti.

Le indagini sono condotte dal nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale, diretto dal vicequestore aggiunto Sandra Di Domenico mentre i sigilli sono stati apposti dagli agenti della stazione di Foce Sele, diretti da Feliciano Ligrone.

Sul posto al momebnto dell’apposizione dei sigilli anche l’assessore all’Ambiente, Eustachio Voza, il consigliere delegato, Roberto Ciuccio, e il tecnico comunale Antonio Russo, che hanno fornito agli uomini della forestale tutte le informazioni richieste. Da quento emerso i lavori sarebbero stati eseguiti in difformità delle autorizzazioni rilasciate e in piena violazione dei vincoli esistenti. L’intero fascicolo, adesso sarà trasmesso alla procura della repubblica di Salerno.

Intanto è guerra tra maggioranza e opposizione nel Comune di Capaccio. I consiglieri di opposizione Gennaro De Caro e Franco Tarallo alcuni giorni fa hanno protocollato al sindaco, Italo Voza, un’interrogazione urgente a risposta scritta, chiedendo ragione sui lavori eseguiti. Questo il testo integrale dell’interrogazione: «I sottoscritti De Caro Gennaro, e Franco Tarallo, consiglieri comunali del movimento politico di alternativa democratica e nuovo municipio del comune di Capaccio, premesso che, in data 25 giugno 2013, intorno alle ore 20:30, constatavano la presenza di lavoratori dipendenti della società affidataria dei servizi comunali, nei pressi della pineta confinante con la via del mare, in contrada Laura, intenti alla rimozione di arbusti di macchia mediterranea chiedono di conoscere:

– Se la signoria vostra ne sia a conoscenza;
– Se esistono autorizzazioni da Organi preposti al rilascio di autorizzazioni per sistemazione di aree demaniali;
– Se la signoria vostra ritiene utile riferire al consiglio comunale;
– Se la signoria vostra è a conoscenza di eventuali progetti o affidamenti a società per la gestione di parcheggi sulla fascia costiera del nostro comune.

Ritenendo grave l’intervento denunciato qualora fosse privo di qualsiasi autorizzazione all’uopo necessaria, si chiede di sapere, inoltre, se la signoria vostra intende allertare sua eccellenza il prefetto per eventuali infiltrazioni di organizzazioni di forze malavitose, con il preciso intendo di mettere le mani sul nostro territorio. Si chiede, per quanto previsto dalle norme dello statuto comunale, risposta scritta, avvisando che la violazione di cui allo Statuto comunale, sarà da noi evidenziata agli organi preposti per quanto di vostra responsabilità».

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