A San Mauro Cilento una strada dedicata ad Angelo Vassallo. Il fratello Dario: «Dopo 36 mesi ci si è ricordati di lui»

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A San Mauro Cilento una strada dedicata ad Angelo Vassallo. Il fratello Dario: «Dopo 36 mesi ci si è ricordati di lui»

Sarà dedicata ad Angelo Vassallo l’asse stradale che collega Casalsottano al mare di Mezzatorre, a San Mauro Cilento, al comune di Acciaroli. L’iniziativa ricade nel terzo anniversario dell’omicidio del primo cittadino di Pollica (5 settembre 2010) e fortemente voluto dall’amministrazione di San Mauro Cilento. L’incontro per la cermonia d’intitolazione è previsto alle 18,30 nella sala consiliare del Comune mentre alle 19,30 si terrà l’inaugurazione della segnaletica di via Angelo Vassallo. Tra le autorità che interverranno alla cerimonia anche Vincenzo De Luca sindaco di Salerno e viceministro alle infrastrutture.

«La mia richiesta di intitolazione di una strada comunale ad Angelo Vassallo, accettata dalla commissione Storia Patria della prefettura – dichiara Giuseppe Cilento primo cittadino di San Mauro Cilento – è nata per tre ragioni. In primis la ricerca della verità: bisogna capire da dove è nato l’omicidio Vassallo. In secondo luogo – continua – abbiamo bisogno di affrontare seriamente il problema della sicurezza sui nostri territori che hanno visto diminuire i presidi delle forze dell’ordine». «Da ultimo – conclude Cilento – noi sindaci dobbiamo lavorare per rendere coeso il tessuto sociale».

«E’ una buonissima iniziativa – commenta Dario Vassallo, ma con rammarico aggiunge – ci sono voluti 36 mesi affinchè qualcuno si ricordasse di lui. In tante altre zone d’Italia hanno fatto molto prima: a Cutarolo, per esempio, gli hanno dedicato un parco di 10mila mq, a Finale Ligure il porto e a Crevalcore una strada».

Un omicidio irrisolto quello di Angelo Vassallo, dove assassini e mandanti sono ancora avvolti nell’ombra e per il cui stallo nelle indagini, Dario Vassallo così si esprime: «Quello di Angelo non è un delitto qualunque, chi l’ha ucciso è una mente perversa che ha pianificato tutto nei dettagli. Ci sono stati continui depistaggi – continua – che hanno portato gli investigatori a perdere tempo. Sono poi convinto – conclude – che c’è qualcuno che sa e non parla senza contare il silenzio assordante della politica che pensa solo alla rendita delle poltrone».

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