Ad Agropoli “L’Iliade. Il canto degli Eroi”: intervista al protagonista delle letture, l’attore Peppe Barile

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Ad Agropoli “L’Iliade. Il canto degli Eroi”: intervista al protagonista delle letture, l’attore Peppe Barile

Agropoli accoglie, all’interno del museo civico archeologico, il primo laboratorio culturale della stagione autunnale, parte del programma di spettacoli che rientrano nel progetto POR “Lune e Scorci” cofinanziato dal comune di Agropoli e finanziato dalla Regione Campania.

Ad una serie di letture legate al mito greco sono dedicati i due spettacoli di Peppe Barile che apre la rassegna con “L’Iliade. Il canto degli Eroi: letture ed incontri tematici”.

Abbiamo incontrato l’attore durante le prove dello spettacolo.

D: L’Iliade per un attore di teatro è una grande scommessa, è stata portata in scena da grandi interpreti, come si affronta un testo così complesso?
R: Certo… complesso, così come è complesso l’animo umano. Io l’ho affrontato tuffandomi di testa nel mare di emozioni che pervade tutto il racconto, senza dimenticare che non nasce per la pagina scritta ed è quindi legato alla “memoria” tramandata attraverso gli Aedi che, citando Italo Calvino dalle “Lezioni Americane”, ancora esercitavano il ”potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di pensare per immagini”. Ecco, vorrei riuscire a suscitare immagini forti, vivide, intense, che nessun film con effetti speciali riuscirà mai ad ottenere.

D: La emoziona l’idea di interpretare la figura di un aedo moderno?
R: Non mi “emoziona”…di più. Penso che un Aedo oggi non dovrebbe essere diverso da quello antico, cioè un individuo che, attraverso gli occhi dell’Anima, entra in contatto con le emozioni (che le divinità ben rappresentavano) e parla ad altri come lui e di loro racconta magnificandone le gesta, nel bene e nel male, perché in fondo siamo tutti eroi.

D: Questo spettacolo è stato molto apprezzato, in particolare, dagli studenti, perché secondo lei?
R: Bisognerebbe chiederlo a loro e lo farò presto. Io posso azzardare un’ipotesi…forse ci incontriamo sempre più spesso attraverso i mezzi che ci offre la tecnologia che avanza, questo ci distrae e quando incontriamo qualcuno che generosamente e direttamente cerca di comunicare, rimaniamo positivamente stupiti e qualcosa di ancestrale si smuove in noi. Mi piace pensare che i giovani vogliano riconquistare questa dimensione… chissà…

D: Quanta preparazione ha richiesto l’elaborazione delle musiche e la diversa organizzazione dei brani scelti per la composizione degli incontri?
R: Per quanto riguarda la selezione dei brani è stata curata dalla dr.ssa Cristina Calvino. Per la musica ci siamo affidati a Lello Settembre, che con passione, si è ispirato al ritmo dei versi omerici reinventando una musica della quale conosciamo solo gli strumenti dipinti sui vasi, alcuni dei quali esistono ancora oggi e appunto questi sono stati usati per le nostre musiche. Ci sono poi ambientazioni sonore che evocano i luoghi dell’azione, come la risacca del mare o il fruscìo delle ali di una civetta, che simboleggia la divinità che ispirava l’Aedo. Insomma in questa Iliade nessuna immagine preconfezionata, né costumi né scene, solo una strumentazione fonica attraverso cui la voce, la musica e i suoni parlano all’orecchio degli spettatori che “vedranno” quel che è successo a Troia.

D: I prossimi incontri?
R: Sabato 1 ottobre e domenica 2 ottobre, alle ore 18.00, ad Agropoli, nelle sale dl museo civico archeologico; e poi a seguire nei tre fine settimana successivi.

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