Il caso di Marco Penza al centro di un dibattito sui carceri del Tg2:«Io coinvolto nell’omicidio Vassallo? Tutto falso»

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Il caso di Marco Penza al centro di un dibattito sui carceri del Tg2:«Io coinvolto nell’omicidio Vassallo? Tutto falso»

Valerio Cataldi, inviato della cronaca di rai due che ha raccontato l’evoluzione del caso, è stato ospite con Marco Penza alla rubrica «Insieme» del Tg2 edizione del 28 settembre. Marco Penza è il 40enne incensurato di Casal Velino arrestato e messo in carcere per essere risultato positivo ad un alcool test ad un posto di blocco di 3 anni fa dopo aver bevuto due birre. Una storia che ha scatenato la rabbia dell’opinione pubblica, anche perché Marco è un ragazzo con disabilità motorie, ed è costretto a vivere con una protesi al posto della gamba sinistra, protesi che nel carcere gli è stata tolta perché risultava, a causa delle norme sulla sicurezza, un’arma. Penza è stato poi scarcerato mercoledì 5 settembre e dovrà scontare il resto della pena ai domiciliari.

Penza nel salotto del tg2 ha raccontato tutta la propria storia, affiancando al racconto i propri pensieri personali:«La mia storia è incominciata il 22 luglio del 2009. Vengo fermato da carabinieri ad un posto di blocco e il mio tasso alcolemico era superiore a quello consentito. Da allora passano circa 3 anni ed il procedimento diventa penale quindi, non solo io subisco la sospensione della patente per 6 mesi, ma in più perdo la causa e mi danno 30 giorni di carcere più 400 euro di ammenda». Nel frattempo le condizioni di salute di Penza peggiorano e i medici sono costretti ad amputare la gamba al 40enne.«A quel punto – continua Penza – ero costretto a pensare al mio problema principale, alla mia malattia, e mi ero un attimo distratto dalla causa legale. La causa la avevo affidata ad un avvocato civilista che probabilmente ha commesso un errore non consegnando delle istanze. Ma gli errori li ho fatti anche io visto che non sono uno sprovveduto e dovevo preoccuparmi di più del problema». Marco Penza entra in galera per scontare la pena, ma le guardie gli tolgono le stampelle e lui non può più muoversi all’interno della cella perchè è un disarticolato che ha bisogno di un appoggio anche per i più piccoli spostamenti. Penza viene interrotto nel racconto dalla presentatrice che pone all’ospite una domanda che nelle ultime settimane si è sentito rivolgere spesso.

Marco Penza due birre ed un mese di carcere. Quale è stata la sua esperienza?

«La cosa che più mi ha colpito e che mi ha fatto stare male sono stati alcuni servizi di telegiornale che hanno ripreso la notizia e l’hanno completamente stravolta in pratica dicendo che io ero coinvolto nell’omicidio di Angelo Vassallo. Coinvolgendomi in questo caso, che dalle nostre parti nel Cilento è un caso irrisolto e sulla bocca di tutti, a due anni dalla morte del sindaco pescatore è venuto fuori questo servizio alle ore 13 del giorno nel quale si diceva pure che io probabilmente facevo uso di stupefacenti e che io ero uno spacciatore. Cose assolutamente false, tutte».

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