Il Pdl e la necessità di rifondare il centro destra, Di Brizzo: «Cirielli e Caldoro ci hanno propinato tanta teoria e poca pratica»

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Il Pdl e la necessità di rifondare il centro destra, Di Brizzo: «Cirielli e Caldoro ci hanno propinato tanta teoria e poca pratica»

La politica locale del Cilento e Vallo di Diano, come per le primarie del centro sinistra, è lo specchio di quella italiana. Mentre nel centro sinistra si ci scontra tra chi appoggia Renzi, chi Bersani e chi Vendola, nel centro destra, e in particolare nel Popolo delle libertà, il movimento dei riformatori del partito sta prendendo sempre più piega. Così in Italia Berlusconi vede scemare il proprio consenso nel proprio partito soprattutto dopo il repentino cambio di opinioni in merito alla propria candidatura alle prossime elezioni politiche. Nel Vallo di Diano, ma più un generale nella provincia di Salerno sta accadendo qualcosa di simile. Il 26 ottobre 2012 si è tenuto presso il Salone Bottiglieri della provincia di Salerno l’incontro “Rifondare il centro destra per governare il Paese”.

Tra gli altri era presente il dirigente Pdl del Vallo di Diano Valentino Di Brizzo che ha visto negli interventi di Cirielli e Caldoro «poca pratica»: «Ho voluto partecipare alla convention – ha dichiarato il dirigente del Pdl valdianese Valentino Di Brizzi – per comprendere in prima persona quali passi venivano mossi al fine di ridare slancio ad un’azione politica di centro destra in provincia di Salerno. Mi sono però trovato ad ascoltare una lezione universitaria, tenuta da Cirielli e dal presidente Caldoro, che dall’alto delle loro cattedre ci hanno propinato tanta teoria e poca pratica».

«Pensavo – continua Di Brizzi – che l’incontro fosse l’occasione per fare mea culpa degli errori che hanno portato al fallimento del Pdl negli ultimi 2-3 anni e per ripartire con nuovi propositi e con l’entusiasmo e la grinta che contraddistingue quanti, come me, si riconoscono i quei valori, tante volte elencati durante la manifestazione. Mi è parso, invece, di sentire parlare di meritocrazia e di rappresentanza del popolo, di progetto politico che a detta di Cirielli “è volto a rimediare ai danni che, generosamente ci erano stati lasciati da chi prima di noi ha amministrato” e che noi, però, abbiamo osteggiato in campagna elettorale per poi ritrovarceli a fianco o addirittura più avanti nelle nostre stesse stanze politiche, per scelte fatte dallo stesso Cirielli». 

«Sono rimasto – va avanti il dirigente valdianese – profondamente deluso, ancora una volta, da chi dovrebbe fare da guida alla nostra azione politica. Pur condividendo, infatti, la tesi (teoria) che la politica deve essere restituita ai cittadini che con onori ed oneri ci troviamo a rappresentare, non vedo risvolti concreti (pratica) messi in campo da chi, la rappresentatività del popolo in provincia di Salerno, l’ha abbandonata per perseguire più ambiziosi traguardi personali, affidandola a chi, seppur certamente competente e valido, non si è confrontato con i cittadini e rientra nell’ampia schiera dei nominati alla mercè del Dirigente di turno».

«Ritengo – conclude Di Brizzi – che, in teoria, valori di meritocrazia e rappresentanza siano fondamentali per la rinascita della ns. azione politica, in pratica però la scelta dei “meritevoli” e dei “rappresentanti” non può essere fatta a tavolino da poche persone, ma deve essere affidata esclusivamente al popolo, che ci deve votare ed a cui dobbiamo rendere conto delle nostre azioni al fine di essere, in modo democratico, promossi o bocciati per l’attività che abbiamo svolto. Solo in questo modo possiamo pensare di riconquistare l’attenzione della larga parte di partito che oggi invece sta a guardare. Una larga parte che è fatta non solo di cittadini che si riconoscono in quei valori, ma anche di tanti e tanti militanti che da questa gestione sono rimasti profondamente delusi».

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