Pescatore di Sapri muore in ospedale, medico alla sbarra

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Pescatore di Sapri muore in ospedale, medico alla sbarra

La storia è contorta e avvolta nel mistero. I medici sostengono una teoria, la famiglia del pescatore, invece, è convinta del contrario. La vicenda risale a quattro anni fa, anno 2011. All’ospedale dell’Immacolata di Sapri, arriva Gianpaolo Grasso, un pescatore di 54 anni del posto. Ha forti dolori all’addome, è disperato e chiede aiuto al pronto soccorso. Viene immediatamente ricoverato nel reparto di Chirurgia dove muore poche ore dopo senza un perchè. I familiari, secondo quanto sostiene l’avvocato Carlo Soriano, «sarebbero stati avvertiti direttamente del decesso mentre ancora non erano a conoscenza del ricovero di Grasso». Su questa ipotesi calano i primi sospetti. Alla famiglia viene consegnata la salma per l’ultimo saluto nella chiesa del golfo di Policastro, ma gli abiti del pescatore spariscono. Un altro punto interrogativo. Non vengono fornite molte spiegazioni e il fatto finisce sulla scrivania del procuratore. Partono le indagini. Sotto la lente di ingrandimento ci sono alcuni medici dell’ospedale saprese. Vengono raggiunti tutti da avviso di garanzia, ma alla prima udienza, quella preliminare, uno solo viene rinviato a giudizio, gli altri sono tutti prosciolti dalle accuse perchè per i giudici è «non luogo a procedere». «La famiglia vuole sapere la verità – precisa l’avvocato Carlo Soriano – e capire per quale motivo il loro caro è morto. Un problema cardiaco non curato nel modo giusto? O perché? Ci sono numerosi punti interrogativi da risolvere». Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero varie ipotesi. E’ probabile anche che verrà disposta la riesumazione del corpo per comprendere le cause della morte. Quando Gianpaolo Grasso è deceduto, infatti, non fu disposta l’autopsia.

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