Tina e Claudio, la coppia di artisti che ha cambiato vita per amore del Cilento

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Tina e Claudio, la coppia di artisti che ha cambiato vita per amore del Cilento

Tina Buonfiglio e Claudio Martinenghi. Marito e moglie nella vita, una coppia di intellettuali e di artisti che da oltre dieci anni ha deciso di lasciare il Nord e trasferirsi in Cilento, ad Ispani, dove hanno realizzato un’opera d’arte a quattro mani: la loro casa. A pochi chilometri dal centro abitato di Capitello, in una zona che domina la costa del Cilento, la loro abitazione ha una particolarità che la rende unica: è un museo d’arte a cielo aperto. Niente sfarzo o lusso, ma buon gusto e bellezza. Una struttura bianca con quadri esposti all’esterno dipinti con motivi geometrici, che si distingue dalle altre costruzioni per la sua unicità, tra il verde della collina e il blu del mare e del cielo. 

Entrambi architetti, con un passato da insegnanti alle spalle, Tina e Claudio sono due artisti. Martinenghi è nato a Bolzano, ha frequentato a Milano l’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi in pittura e si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Ha partecipato a numerose mostre, in Italia e all’estero, con notevole successo di pubblico e di critica. Tina Buonfiglio, architetto e insegnante, attualmente è una ceramista. Trasferiti al Sud definitivamente da più di dieci anni, vivono e realizzano le loro opere nella loro casa in Cilento dove hanno le loro botteghe. Quella di Claudio è un luogo un po’ officina e un po’ salotto. Pennelli, colori, libri tanti. Ben visibili, a sinistra, le opere – alcune enormi – appoggiata al muro. L’ampio finestrone, i cavalletti.

Pennellate di realismo e dolore quelle che il maestro Martinenghi imprime sulle sue tele. Nelle sue straordinarie opere d’arte il tratto potente, i colori accesi, la disperazione che si legge nelle anatomie maschili, provano a rappresentare la disumanizzazione dell’uomo, il suo essere animale, la sua incapacità di intessere relazioni che possano salvarlo. È un uomo sconfitto quello di Martinenghi, che ha ceduto alle pulsioni e che si è isolato, abbrutendo se stesso e il genere umano. E’ un uomo che ha perso la dignitas per imbarbarirsi. E’ un uomo che ha raccontato in due mostre che si sono svolte negli anni passati nella Certosa di Padula e nell’Istituto Santa Croce a Sapri. Più delicata e fine la mano della Buonfiglio. Ceramista e decoratrice dall’animo gentile, si dedica da alcuni anni alle ceramiche. Nel suo laboratorio, tra forni, torni, colori e idee, che è di fronte alla bottega del marito, realizza pezzi unici, elementi delicati ed eleganti in cui esprime tutti i suoi sentimenti. Ad ispirarla è il mare su cui ogni giorno e in ogni momento il suo sguardo si sofferma affacciandosi dal terrazzo di casa. 

I due artisti, seppur differenti tra loro nella cifra espressiva, sono uniti da un profondo spirito di ricerca nell’ambito dell’arte e della vita, oltre che da una grande passione per il territorio nel quale hanno scelto di vivere e al quale dedicano il loro lavoro, quando, chiusi nei rispettivi di laboratorio, Tina e Claudio, trasformano tutto in opera d’arte.

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