Frana in Cilento, colata di fango e detriti minaccia il paese

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Frana in Cilento, colata di fango e detriti minaccia il paese

Una colata di fango e detriti scende dalla montagna, trascina con sé la paura. Pietre, terriccio, rami d’albero spezzati, invadono i campi arrivando a poche centinaia di metri da alcune abitazioni più periferiche. La valanga non fa vittime, forti danni invece nelle campagne. Ma il paese, Celle di Bulgheria, torna indietro nel tempo, ai ricordi tramandati di quei giorni del 1870, quando un evento simile spazzò via l’abitato, travolgendo tutto il paese. «Si è trattato di un evento di piccola volumetria, intorno ai 4 mila metri cubi che ha interessato uno dei canaloni del Monte Bulgheria – spiega Domenico Guida, geologo e docente di Geologia all’Università di Salerno, raggiunto dai microfoni del giornale del Cilento –  Questo fronte però è noto localmente per essere soggetto a eventi che hanno dei tempi di ritorno vari, quelli di bassa magnitudo si verificano circa ogni 10 anni, quelli più grossi hanno tempi di ritorno più lunghi, e ancora non ben definiti».

Il geologo ricorda l’evento del 1870 che ha travolto tutto il paese. «Quella zona viene localmente chiamata Acqua della montagna. Sono eventi che preoccupano perché derivano da eventi pluviometrici assolutamente imprevedibili, sono effetti orografici locali e non possono essere previsti perché sono celle temporalesche isolate che avvengono a seguito di effetti locali. – spiega Guida – Questo è ciò che spaventa di più». Sabato mattina il sopralluogo del geologo, insieme al sindaco Gino Marotta. «Ma ritornerò per per approfondire – assicura –  Bisogna controllare gli altri canaloni perché quello che preoccupa di più è quando non se ne attiva solo uno ma diversi. Diventa come fango – e spiega – un canalone che arriva a una distanza di trasporto di un chilometro, quando confluisce, arriva, si autoalimenta, parte da un metro cubo ma ne arrivano 50mila». Il guaio è che una prevenzione è impossibile. «Bisogna fare presidio, – chiarisce l’esperto – non ci sono strumenti che possano prevedere il fenomeno, se non qualche ora prima

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