Rifiuti e sporcizia nel cuore del Parco del Cilento: schiuma e odori nauseabondi nel ruscello E VIDEO

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Rifiuti e sporcizia nel cuore del Parco del Cilento: schiuma e odori nauseabondi nel ruscello E VIDEO

Ancora rifiuti e sporcizia nel cuore del Parco nazionale del Cilento. Succede a ridosso dei comuni di Vallo Della Lucania e Novi Velia. In località ‘Silvitelle’ lungo la statale 18 è possibile scorgere già a bordo strada sacchetti di rifiuti, bottigliette di plastica ed addirittura un cumulo di scarpe abbandonate. Inoltrandosi poi nella vegetazione che circonda la via la scena non cambia anzi, peggiora. Altri sacchetti assieme a schermi di pc e reti per materassi costellano la flora e fanno capolino dai cespugli. Molti sono i cittadini che, specie nelle belle giornate soleggiate, si dilettano a camminare lungo quella strada. Cittadini che non ce la fanno più a vedere la natura che li circonda maltrattata dall’abbandono abusivo ed indiscriminato di immondizia. Ma rispetto a ciò che si trova qualche centinaio di metri prima è niente. Nei pressi di Massa, più precisamente in via dei Longobardi si trova un piccolo sentiero che si inerpica verso il comune di Novi Velia. Adiacente a questa stradina vi sono diversi campi coltivati ed uliveti.

A destare scalpore è però un fiumiciattolo che a delle volte, specie nei giorni molto piovosi, va in piena. I resti di ciò che trasporta l’acqua sono ancora ben visibili lungo le sponde e sul letto del fiume. L’acqua torbida lascia spazio all’immondizia. Residui cartacei e plastici si confondono con la vegetazione circostante, spesso anche coprendola. La puzza è quasi insopportabile. I residenti raccontano di come a volte si possano addirittura trovare lavatrici e frigoriferi, arrivati da chissà dove, incastrati fra il fogliame dei cespugli. Basta salire un altro po’ per scoprire che l’inquinamento non si ferma solo a questo. Dall’acqua torbida e maleodorante, in alcuni giorni la puzza si sente anche ad un centinaio di metri di distanza, grossi ammassi di schiuma fanno capolino. L’acqua così ridotta potrebbe inquinare anche gli ulivi e le altre piantagioni circostanti.

Sul percorso della vecchia mulattiera, salendo sempre più su verso Novi, si scorge un cartello apposto lì dal comune di Vallo Della Lucania in cui si descrive il territorio circostante e si evidenziano i previsti interventi di «Riqualificazione del percorso mulattiero». Sulla strada è infatti possibile intravedere diverse panchine e segnali di indicazione, alcuni dei quali quasi completamente divorati dalla vegetazione. Giunti alla fine della salita si arriva alle tanto polemizzate vasche per la depurazione delle acque di proprietà del comune di Novi Velia. In effetti è curioso notare come il fiumiciattolo, prima di incrociarsi col flusso di acque filtrate dall’impianto, sia limpido tanto da permettere di osservare senza alcuno sforzo il fondo del fiume.

«Qui, negli anni passati, sono arrivate diverse commissioni che hanno prelevato ed analizzato le acque ma tutto è sempre risultato regolare» spiega un residente incredulo. Al giornale del Cilento viene raccontato «come nei periodi estivi alcuni giorni la situazione sia invivibile». Ma dove finiscono queste acque inquinate? Non è stato possibile raccogliere prove che ne documentino con certezza il percorso ma, sempre a detta dei residenti, andrebbero a finire nel sottosuolo di Vallo della Lucania. Non sono state infatti sporadiche le denunce di cattivi odori per le vie cittadine da parte dei vallesi negli ultimi tempi. 

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