Vallo della Lucania: il Consac risponde al Codacons sull’aumento del costo acqua a Sala Consilina

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Vallo della Lucania: il Consac risponde al Codacons sull’aumento del costo acqua a Sala Consilina

In seguito all’articolo del 28 marzo, pubblicato su questo giornale, relativo a questioni attinenti la bolletta del servizio idrico integrato, il direttore generale del Consac risponde al Codacons, con l’intendo di fare chiarezza e di fornire ai cittadini informazioni corrette.

“Diffonde dubbi e fornisce informazioni parziali, il Codacons”, afferma il direttore generale del Consac, Sergio Caputo, pertanto, “è necessario fare chiarezza”.

“Si sostiene che il passaggio del contratto dal comune di Sala Consilina a Consac ha bisogno dell’accettazione dell’utente, ma se ciò fosse vero, si verificherebbe una situazione in cui parte della cittadinanza accetterebbe il passaggio e parte no, con l’assurda conseguenza della mancata attuazione del servizio idrico integrato nei termini previsti dall’art.141 e seguenti del testo unico ambiente. La commissione nazionale per vigilanza sulle risorse idriche, con parere del 26.10.2011 n.7864, ha chiarito, quindi, che nessun consenso deve essere acquisito e che il contratto preesistente è risolto in maniera obbligatoria (ex lege), poiché il singolo comune non può più gestire il servizio idrico integrato, trattandosi di servizi a gestione sovracomunale”.

Riguardo alla fattura del primo quadrimestre dell’anno 2012, Caputo dice, poi, che “il Consac ha spiegato ai nuovi utenti, con una lettera inviata a domicilio e un apposito spazio web, che il sistema tariffario approvato dall’autority di settore e che il gestore Consac si limita ad applicare, prevede l’emissione di fatture quadrimestrali di cui due in acconto ed una a saldo, dopo aver effettuato la lettura” e aggiunge che “le prime due fatturazioni vengono calcolate sulla base dell’ultimo consumo accertato o da quello dichiarato in caso di nuovo contratto, o ancora da quello che l’utente comunica nello specifico caso in cui modifica le proprie abitudini di consumo per le più svariate ragioni”, garantendo, in tal caso, la riduzione del numero delle letture e quindi i costi del gestore e le tariffe, che dipendono anche dai costi, spiega ancora Caputo.

Nel caso specifico di Sala Consilina e di Teggiano, poi, i dati relativi ai consumi pregressi, forniti dai rispettivi enti locali, attengono l’anno 2010, chiarisce il direttore del Consac, pertanto, “può capitare che l’acconto richiesto non sia proprio quello dell’ultima lettura, sebbene ciò normalmente non comporta differenze sostanziali. In ogni caso si prevede che con la prossima lettura sarà accertato il consumo reale che sarà posto, poi, a base dei successivi acconti, quelli del 2013. Ciascun utente troverà, quindi, in fattura il consumo annuo ipotizzato e potrà, sempre scegliere di modificarlo con una semplice comunicazione al gestore ove ritenga di consumare di più o di meno, anche per la fattura già ricevuta”.

Il direttore generale, si esprime, ancora, sull’altro argomento che ossessiona il responsabile del Codacons del Vallo di Diano, cioè l’anticipo fornitura, suggerendo allo stesso di “sforzarsi di capire che tutti i regolamenti che attengono la gestione del servizio idrico integrato prevedono il versamento dell’anticipo fornitura, dalla Valle D’Aosta alla Sicilia, e che anche il regolamento del comune di Sala Consilina lo prevedeva”. Aggiunge, inoltre, che i cittadini di Sala Consilina, “hanno già versato al comune l’anticipo fornitura, pertanto, con l’ingresso del nuovo gestore, tale anticipo dovrà essere versato dal comune di Sala Consilina al Consac oppure dovrà essere restituito ai cittadini, i quali dovranno ricostituirlo; questione riguardo alla quale è in corso un approfondimento con l’autorità di ambito per capire quale strada percorrere per ridurre il disagio del cittadino”.

Questo il motivo che ha spinto il Consac, sottolinea Caputo, a sospendere la relativa fatturazione.

“Laddove invece, ed è il caso di Teggiano, l’anticipo fornitura non sia stato versato, l’utente deve costituire il deposito nella misura prevista per ciascuna tipologia di utenza”.

Il Consac, infine, invita il Codacons a collaborare per l’attuazione del servizio idrico integrato, a confrontarsi, come fanno le altre associazioni di consumatori, per migliorare la regolamentazione, la tariffa ed ogni altro aspetto del rapporto contrattuale, smettendola di denigrare ingiustamente la società, chi la dirige e chi vi lavora con impegno ed entusiasmo.

“Le questioni da affrontare sono ben altre”, afferma Caputo, “e attengono specificamente l’esigenza di fornire un servizio efficiente, soprattutto nel settore depurativo, che non può prescindere dall’esecuzione di investimenti consistenti che talune tariffe comunali (politiche) non possono certo assicurare. Diversamente ci troveremo con le lettighe nel pronto soccorso e nelle corsie, in altre parole, con i rubinetti a secco e la cacca per strada”.

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