Terremoto Emilia, il geologo Ortolani su rischio Marsili: «I pericoli arriveranno. Siamo preparati?»

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Terremoto Emilia, il geologo Ortolani su rischio Marsili: «I pericoli arriveranno. Siamo preparati?»

Salgono a 17 i morti in Emilia: nella notte ancora decine di scosse di terremoto e dalla mezzanotte scorsa l’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha registrato oltre 60 scosse, con epicentro situato nella pianura emiliano-lombarda, la cui magnitudo ha provocato oscillazioni da un minimo di 2.0 a un massimo di 3.8.

Paura ovunque, non solo nelle zone sconvolte dal sisma di martedì. Anche al sud c’è preoccupazione, soprattutto dopo l’allarmismo dei giorni scorsi: la previsione, secondo alcuni esperti, di un «terremoto potente e distruttivo al meridione».

«A breve, tra la Calabria e la Sicilia, potrebbe verificarsi un sisma distruttivo, di magnitudo 7,5»: a lanciare l’allarme catastrofico su un possibile terremoto nel sud Italia sarebbe stato Alessandro Martelli, presidente del centro ricerche ‘Enea’ di Bologna: «Un terremoto catastrofico, molto più forte di quello dell’Emilia di questi giorni o dell’Aquila, potrebbe colpire e distruggere il Sud Italia, nei prossimi mesi o entro due anni».

Il Giornale del Cilento ha chiesto al geologo napoletano, Franco Ortolani, ordinario di Geologia dell’Università di Napoli Federico II e direttore del Dip.Scienza del Territorio, quali sono i rischi per il territorio del Cilento, considerando la presenza del Marsili, il vulcano sommerso, che si trova nel Tirreno meridionale, a 150 km ad ovest della costa calabra.

«Per il Marsili niente di nuovo – spiega il geologo – persistono tutte le possibili fonti di pericoli che caratterizzano il territorio circondato da strutture sismogenetiche e tsunamigeniche. Il vero problema è essere pronti ad affrontare i pericoli che prima o poi, purtroppo, giungeranno. Strutture antisismiche, organizzazione efficace di prtotezione dei cittadini non solo da sismi e tsunami ma anche dal rischio idrogeologico e vulcanico. Siamo preparati?»

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