L’ira di Fortunato su metanodotto Snam: «Un disastro ambientale, si modifichi tracciato»

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L’ira di Fortunato su metanodotto Snam: «Un disastro ambientale, si modifichi tracciato»

Non molla la presa l’amministrazione Fortunato sulla questione relativa al metanodotto Snam che da Messina dovrebbe arrivare a Policastro Bussentino attraverso un percorso quasi interamente sottomarino. Il tracciato ipotizzato, che si dovrebbe sviluppare appunto in un percorso in gran parte via mare, comporta la necessità di prevedere una pressione interna alle tubazioni di portata prossima ai 250 bar lungo le aree vulcaniche e sismiche del basso Tirreno. «È il caso di sottolineare – spiega in una lettera l’amministrazione di Santa Marina – che con l’attraversamento a terra, la pressione sufficiente al trasporto del gas si ridurrebbe alla pressione di 75 bar, con un’esponenziale riduzione dei rischi, e la condotta di gas avanzerebbe su linee già solcate, con una contrazione consistente della spesa pubblica». La richiesta dell’amministrazione guidata dal sindaco Dionigi Fortunato è proprio questa: pensare a un tracciato alternativo che tenga conto della fragilità del territorio e degli eventuali rischi che comporterebbe.

«La progettazione non tiene conto – continua Fortunato – dei vincoli urbanisti e ambientali del territorio individuato quale punto d’arrivo, è  il caso di rammentare che il punto  di approdo a terra, coincidente con la foce del fiume Bussento, é classificato ad alto rischio alluvionale, zona qualificata a protezione speciale, essendo sito di interesse comunitario, sottoposto a vincolo paesaggistico ed idraulico, da parte dell’Autorità di Bacino. Nonostante ciò il tracciato in progetto ne prevede, l’attraversamento in più punti oltre che prevedere l’attraversamento di  importanti arterie stradali (Ss 18, Ss 517, Sp 430) e ferroviarie, il passaggio  in un territorio comunale  con vocazione turistica, densamente abitato con luoghi ancora incontaminati che rappresentano la principale risorsa economica della popolazione residente».

«Fermo restando il riconoscimento dell’importanza di realizzare in Italia quelle grandi opere infrastrutturali in grado di ridare slancio allo sviluppo economico del nostro Paese, è, tuttavia, impensabile che tali opere possano penalizzare così pesantemente, scempiandoli,territori incontaminati e  popolazioni della nostra nazione. Non si spiega come mai, se tra i criteri progettuali di base, individuati dagli stessi tecnici incaricati per la definizione del tracciato vengono indicati ‘per quanto possibile’, l’utilizzo dei corridoi di servitù già costituite da altre infrastrutture esistenti” ed ‘il contenimento della lunghezza del tracciato’, poi al contrario si progettano percorsi diversi, decisamente più lunghi ed economicamente molto  più dispendiosi».

L’appello di Fortunato è stato inviato con una lettera alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministero dell’Ambiente, dei Beni culturali, oltre che ai vertici della Regione e della Comunità Montana. Per il sindaco è necessario trovare una soluzione alternativa: «Si chiede alle autorità di competenza – conclude  nella lettera- alla luce di quanto sopra esposto, di voler intervenire in maniera urgente per evitare che la programmazione di un’opera di improbabile realizzazione comporti un inopinato spreco di fondi pubblici, che, se portata avanti, comporterebbe, comunque, disastri ambientali  irreparabili, e, nel contempo, tramite le SS.LL., si diffidano gli uffici preposti al rilascio di qualsiasi autorizzazione a riguardo, che sia in contrasto con la normativa territoriale vigente».

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