Paestum, al via ‘Libera ergo sum’: la rivoluzione femminista arriva al cuore della politica

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Paestum, al via ‘Libera ergo sum’: la rivoluzione femminista arriva al cuore della politica

Dopo il successo dell’anno scorso con quasi mille partecipanti da tutta Italia, si rinnova l’appuntamento politico delle donne a Paestum. Una tre giorni, dal titolo ‘Libera ergo sum’, a partire da una lettera scritta dalle giovani femministe che a tutte propone come tema la libertà nelle condizioni concrete di vita, oggi segnata della precarietà, per rimettere al centro della politica le relazioni e le persone.

Tema centrale la sessualità, nelle molteplici forme che assume nell’esperienza. Sarà discussa anche il modo in cui viene narrata la violenza contro le donne, per non ridurla, come fa il decreto sulla sicurezza voluto dal governo Letta, a femminicidio, da contrastare con misure penali. Saranno indagate le ragioni profonde, inscritte nelle relazioni tra i sessi, profondamente mutate dall’autonomia e dalla differente consapevolezza di sé delle donne. E dalla reazione di paura e rifiuto che questo suscita negli uomini. E ancora, il confronto e la discussione sarà sull’auto organizzazione, come forma concreta della politica e della libertà che si possono vivere tutti i giorni. Mentre le istituzioni democratiche appaiono sempre più screditate e distanti dalle vite e il dibattito pubblico è occupato da cronache di palazzo, la tre giorni delle femministe rappresenta un’esperienza radicale, altra e necessaria.

«Il femminismo, oggi come ieri, è una lotta di libertà, un desiderio di rivoluzione. Paestum 2013 nasce quindi da un’urgenza, l’urgenza di incontrarsi, proporre alternative, l’urgenza di trovare una strada che ci permetta di essere libere… Libere davvero – così dichiarano gli organizzatori delle tre giorni che continuano –  Libertà è poter essere, poter scegliere, poter desiderare. È una pulsione naturale, un bisogno palpabile, una lotta irrinunciabile. Voglia di libertà è quello sguardo sul mondo che rivendica un diverso stato delle cose». Per sostenere questa voglia di libertà, a cominciare dal desiderio di molte di prendere parte all’incontro di Paestum 2013, è stato istituito il Fondo Paestum 2013: Economia delle relazioni tra donne, un fondo di economia condivisa a cui ciascuna si può rivolgere per avere un contributo alle spese di alloggio o di viaggio: «Vogliamo proporre a tutte – concludono – una pratica di condivisione dell’economia, e riappropriarci di questa parola oggi carica solo di significati negativi».

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