Quattro avvocati aggrediti vicino al Comune, Codacons: «A loro la nostra solidarietà»

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Quattro avvocati aggrediti vicino al Comune, Codacons: «A loro la nostra solidarietà»

La lettera del Codacons Campania la pubblichiamo integralmente di seguito. All’interno i membri della sede del Vallo di Diano hanno voluto esprimere solidarietà e vicinanza alle quattro donne avvocato che, a detta della stampa locale, sarebbero state aggredite vicino alla sede del Comune di Sala Consilina.

«Abbiamo appreso dalla stampa locale dell’aggressione subita da quattro donne avvocato. L’espisodio si è verificato nei pressi del Comune di Sala Consilina, dove i Sindaci del comprensorio erano stati convocati per firmare un documento da inviare alla Commissione Giustizia del Senato. Tutte di Sala Consilina, le donne avvocato sono: Alfisi Sonia, Amodio Carmela, Giordano Elisabetta, Viola Silvana. La sede Codacons del Vallo di Diano, oltre a riconoscere l’impegno profuso, nel tempo, da tutte le professioniste citate nella lotta per la riapertura del Tribunale di Sala Consilina, trasferito il 13 settembre scorso nella Regione Basilicata, vuole esprimere piena solidarietà alle donne avvocato che hanno subito l’aggressione riportata nelle notizie di cronaca. Si auspica inoltre che – per evitare quanto successo nel febbraio 2012, quando la giunta comunale ratificò un accordo tra i presidenti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sala Consilina e di Lagonegro sull’accorpamento dei due tribunali con scarsa informazione pubblica – tutte le iniziative intraprese per la riapertura del presidio giudiziario locale vengano preventivamente annunciate alla stampa libera e rese pubbliche nell’intento. In questo modo, tutta la cittadinanza e la libera informazione, non solo i sindaci in rappresentanza, potranno presenziare a queste iniziative, evitando la reiterazione di incresciosi eventi quali quelli riportati nella recente cronaca. Crediamo, infatti, che questi episodi siano i sintomi di un disagio socio-culturale a cui pochi stanno pensando di porre argine con operazioni aggreganti, non volte a disunire le forze sociali sane ancora presenti (per quanto tempo ancora?) sul territorio.  E da qui al 13 settembre prossimo dobbiamo ancora tentare di aggregare queste forze sane, prima di perdere definitivamente ogni speranza sul destino del “nostro” tribunale, che negli anni scorsi è stato (purtroppo) trattato come cosa non completamente “pubblica”, come si può evincere dall’iter amministrativo che ha determinato – nei fatti – l’accorpamento del presidio giudiziario di Sala Consilina a quello di Lagonegro».

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