Capaccio: Punto e Accapo rimette in discussione il PUC dell’amministrazione commissariata

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Capaccio: Punto e Accapo rimette in discussione il PUC dell’amministrazione commissariata

Notizia del 23 dicembre la caduta dell’amministrazione Pasquale Marino del comune di Capaccio. Ricordiamo che undici consiglieri comunali hanno sfiduciato l’amministrazione cosicché il viceprefetto vicario di Salerno, Giovanni Cirillo, ha nominato come commissario prefettizio di Capaccio Pietro il viceprefetto Donniacuo.

Il gruppo Punto e Accapo vuole cogliere l’occasione per rimettere in discussione il piano urbanistico approvato dalla giunta comunale che è stato “concepito a discapito del territorio e dello stesso sviluppo economico del nostro comune”, si legge sul manifesto del gruppo Capaccio PuntoEAccapo.  “La giunta municipale – prosegue l’associazione – aveva approvato la proposta di Piano senza che il rapporto ambientale fosse stato preliminarmente approvato dalla Regione per poi essere riconosciuto come VAS. Per la Vas non solo non è stata concessa la concreta possibilità di esprimere osservazioni anche ai soggetti ‘aventi interessi’ quanto, al momento della pubblicazione, non sono stati sentiti in tempo utile i soggetti con competenza ambientale, tant’è che la stessa Soprintendenza ha espresso solo di recente valutazioni di natura censoria.”

Attacco deciso al PUC quello di Punto e Accapo: “Il pesante regime vincolistico introdotto, la confusa normativa attuativa, la previsione di differenti destinazioni d’uso urbanistico di molte aree con evidente finalità speculative, l’incoerenza con le previsioni del PTCP ma soprattutto la palese difformità dai limiti inderogabili impongono una riflessione seria sulla legittimità dello strumento predisposto, considerando che verrebbero a determinarsi condizioni di responsabilità patrimoniali soggettive, sia per le somme sino ad oggi pagate che per il persistere di condizioni di illegittimità degli atti amministrativi prodotti”.

L’associazione è ben lieta che l’amministrazione comunale di Capaccio sia caduta: “Anche se in ritardo(e comunque meglio tardi che mai), và dato atto che solo grazie ad eventi esterni è stata sancita la fine di un “teatrino” che si protraeva da troppo lungo tempo”.

L’urgenza di Punto e Accapo non è quella di trovare un “sindaco di turno” ma prospettare una proposta urbanistica che risponda ai bisogni reali di tutti i cittadini.

È un messaggio di speranza e di cambiamento quello del gruppo di Capaccio: “Il destino di Capaccio può ancora sperare nel buon senso! Per il bene comune pensiamo al futuro, pensiamo al ricambio della classe politica del nostro comune!” 

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