I treni non fermano nel Cilento e il turismo è sotto minaccia, Scarpitta: “Siamo pronti a tutto, Trenitalia non la spunterà. Sindaci all’appello”

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I treni non fermano nel Cilento e il turismo è sotto minaccia, Scarpitta: “Siamo pronti a tutto, Trenitalia non la spunterà. Sindaci all’appello”

Non sono bastati i lavoratori dei treni notturni soppressi, accampati sulla torre ferroviaria della stazione ferroviaria di Milano, e neppure gli articoli giornalistici pubblicati anche sulle testate nazionali, a bloccare gli intenti di Trenitalia che ha detto “no” ai treni nel Cilento. Non è bastata la preoccupazione di tantissimi cittadini di questo territorio che si sentono sempre più considerati di seconda categoria rispetto alle altre popolazioni, quanto ai servizi dei trasporti, e, tantomeno, la preoccupazione di un intero comparto turistico che avverte la minaccia di un ulteriore pesante calo sui flussi estivi, determinato dalla soppressione dei treni notturni che dal nord hanno, per decenni, raggiunto il Cilento. Non è bastato neppure l’imbarazzo evidente che si determina quando una società nazionale di trasporti compie scelte per cui il viaggiatore dovrà fermarsi a Napoli di sera ed aspettare che faccia giorno per raggiungere il Cilento, a patto che non voglia finire direttamente a Villa San Giovanni. No. Nulla fino ad oggi sembra smuovere i piani alti di Trenitalia per trovare una soluzione all’isolamento del Cilento dal trasporto su ferro. Nulla. Soprattutto se si tiene conto del responsabile silenzio delle istituzioni locali sulla vicenda: a partire dai comuni cilentani che vivono di turismo, dai loro rappresentanti, dai loro sindaci, fino a salire alla Provincia di Salerno e alla Regione Campania, per non parlare delle categorie rappresentative del mondo dell’impresa e del commercio.

Ma qualcosa inizia a muoversi: “Non possiamo permettere la morte di questo territorio”, ha detto al giornaledelcilento Mario Scarpitta, assessore al Turismo del Comune di Camerota, nell’annunciare l’iniziativa a cui si sta dedicando in queste ore e che lo terrà probabilmente impegnato nei prossimi giorni: “ I nostri politici locali, quelli che a detta di molti contano, in queste occasioni sono di nuovo assenti. Quando si tratta di difendere il Cilento, il nostro turismo, noto un silenzio assordante della politica di questo territorio, dai livelli più bassi a quelli più alti. Siamo stanchi – continua – di sentirci dire che va rilanciato il turismo del Cilento, e il prestigio del Cilento. A loro chiedo: come? Con gli asinelli, a piedi, o recuperando i tratturi di una volta?”.

Le accuse Non usa mezzi termini Scarpitta quando individua dei responsabili che consentono la “deriva” di un territorio: “Questo silenzio dei nostri politici è un silenzio responsabile. Il Cilento, i cilentani devono capire che non è più il tempo di vivere all’ombra dei politicanti e dei volti noti della vecchia politica. Dobbiamo prendere in mano il nostro destino e fare suonare una sveglia assordante in tutte le nostre case e in tutti i palazzi del potere. Ecco perché – ancora l’assessore – ho chiamato a raccolta i sindaci cilentani coinvolti nel comparto turistico. Almeno loro non possono rimanere in silenzio rispetto ad una scelta scellerata di Trenitalia. Ne ho contattati diversi e sto raccogliendo una significativa adesione. Stiamo individuando i passi da compiere per evitare che questa sciagura travolga il Cilento, senza escludere la estrema scelta di raggiungere il palazzo romano di Trenitalia con una delegazione cilentana di sindaci e non solo. Tutti i cilentani saranno informati perché devono sapere chi ci sarà e chi no a difesa del nostro turismo, della nostra economia e del futuro del nostro Cilento. Il nostro ‘treno’ è partito dal Cilento e questo treno della dignità e della rivendicazione del turismo cilentano non lo fermerà Trenitalia – conclude Scarpitta –  farà tappa in tutti i comuni turistici del Cilento invitando i sindaci e le persone responsabili e di buona volontà a salire, poi farà tappa nei palazzi dei politici cilentani che sono rimasti troppo a lungo in silenzio e ancora farà tappa nel palazzo della Provincia e della Regione, per fare capolino infine a Roma, dove c’è chi ha pensato di isolare il Cilento. A quell’appuntamento ci conteremo. Ma fin da ora conto sul fatto che il Cilento non consentirà tutto questo e che i treni ritorneranno a fare tappa da noi”.

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