A Montecorice la petizione per intitolare pineta di Baia Arena a Tarallo

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A Montecorice la petizione per intitolare pineta di Baia Arena a Tarallo

di Antonio Vuolo

Una petizione per intitolare la pineta di Baia Arena, a Montecorice, a Giuseppe Tarallo, ex presidente del Parco del Cilento, morto martedì scorso a seguito delle complicazioni sopraggiunte dopo un intervento medico. A lanciare la proposta sono Francesco Picerno,  Fausto Martino, Antonio Di Pace, Tommaso Jovino e tanti altri cittadini, innamorati proprio come Tarallo del Cilento e dell’ambiente. “Al di là delle tante virtù morali e culturali che gli erano proprie, molti lo hanno conosciuto ed apprezzato per le lungimiranti battaglie di tutela di cui si è fatto coraggioso interprete e che ne hanno caratterizzato la vita civile e professionale, segnando profondamente tutta la sua esistenza” si legge nella petizione promossa su change.org.

Tra le numerose iniziative che ha condotto da semplice cittadino o pubblico amministratore, ha assunto un valore fortemente simbolico quella, durissima, che consentì di sottrarre alla speculazione edilizia la splendida pineta di pini d’Aleppo situata nella “Baia Arena” del comune di Montecorice, per suo merito oggi di proprietà dell’Ente Parco. Quindi, l’accorato appello: «Ed è per questo, egregio presidente, che – consapevoli della sua dichiarata volontà di ricordare degnamente la figura di Giuseppe Tarallo, primo sindaco ambientalista d’Italia e Suo predecessore alla Presidenza del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni – le chiediamo di recedere dall’intento, ultimamente formalizzato dall’Ente che presiede, di alienare la pineta, ultimo relitto delle pinete costiere che un tempo ricoprivano il Cilento e di promuovere, unitamente al Comune di Montecorice – al cui Sindaco parimenti ci rivolgiamo – l’istituzione di un’area che sia davvero protetta e di pubblica fruizione, da intitolare alla nobile figura di Giuseppe Tarallo, cosicché il suo nome possa essere legato, per sempre, a questo splendido tratto di costa che a lui, e a quanti ne hanno condiviso l’azione, deve la sua integrità».

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