A due anni dalla frana di Auletta, Ponte Nuovo torna con una missiva: «Vogliamo chiarimenti»

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A due anni dalla frana di Auletta, Ponte Nuovo torna con una missiva: «Vogliamo chiarimenti»

Il comitato di quartiere ‘Ponte Nuovo’ del comune di Auletta torna sull’argomento e chiede nuovamente chiarimenti riguardo la frana e successiva chiusura della strada statale 19 al km 46. Nel gennaio 2014 la ss 19 delle ‘Calabrie’ è chiusa al traffico a causa di una frana al chilometro 46 nel comune di Auletta in provincia di Salerno. A due anni dall’accaduto, la situazione è restata invariata, comportando notevoli disagi ai collegamenti. Numerose famiglie della comunità di Auletta sono completamente isolate dal centro cittadino e le loro case rischiano addirittura di franare; per gli agricoltori diventa difficile raggiungere i loro terreni, mettendo a rischio le loro attività già profondamente colpite dalla crisi.

I collegamenti commerciali e sociali tra le comunità del Tanagro e degli Alburni si sono drasticamente ridotti, e stanno rischiando di scomparire in un territorio già piccolo e periferico che traeva linfa vitale anche da questi piccoli scambi. L’arteria permetteva di raggiungere facilmente il complesso turistico delle grotte di Pertosa-Auletta e del sistema Mida, che attira ogni anno migliaia di visitatori, e rappresentava l’unico percorso alternativo, in caso di incidenti sul tratto Petina-Polla dell’ A3 Salerno-Reggio Calabria. L’associazione Ponte nuovo ha così inviato una missiva al Prefetto di Salerno Salvatore Malfi, al capo dipartimento Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio e al presidente della regione Campania Vincenzo De Luca con le seguenti richieste: informazioni sullo stato attuale della progettazione, dei fondi previsti, e sui tempi stimati di inizio dei lavori e la predisposizione di un percorso alternativo, in modo da trovare un rimedio immediato, visti i tempi lunghi per il ripristino della normale viabilità.

Ma a quanto pare, per il momento, l’unica cosa certa è che la frana continua ad avanzare a causa dell’erosione spondale del fiume Tanagro e che non esiste alcun percorso alternativo praticabile, che permetta ai cittadini rimasti isolati di raggiungere il centro cittadino. «Un territorio periferico ha bisogno di collegamenti spiegano i componenti dell’associazione ‘Ponte Nuovo’ -, senza collegamenti siamo destinati a scomparire».

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