Scriviamo a don Antonio: “Giovani della commissione di San Domenico dimettetevi”

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Scriviamo a don Antonio: “Giovani della commissione di San Domenico dimettetevi”

Una lettera aperta è giunta a questa redazione da parte di "ambientecilento" in rappresentanza di "alcuni cittadini di Marina di Camerota". La missiva è rivolta al parroco don Antonio Marotta. La pubblichiamo integralmente.

Lettera aperta per don Antonio Marotta
Distinta Redazione, nel ringraziare per il lavoro di informazione che fate al
territorio e avendo verificato l’efficacia della vostra informazione,
approfittiamo di questa testata per inviare pubblicamente una lettera aperta a
Don Antonio, parroco di Marina di Camerota. Nel ringraziare per la vostra
disponibilità che ci accordate si coglie occasione di porgere cordiali saluti.

Preg.mo Don Antonio,
con il concludersi dei festeggiamenti in onore di San Domenico crediamo possa
essere concesso di evidenziare alcuni aspetti da parte di chi la festa la vive
da anni con somma devozione e con moderata partecipazione del programma
civile.
Si percepisce all’esterno quello che succede all’interno della commissione
perché gli stessi commissari diffondono il loro malcontento ogni qualvolta le
decisioni prese non godono del suffraggio di tutti i componenti della
commissione stessa. Questo atteggiamento è a dir poco disdicevole e non fa
altro che peggiorare l’esito dei festeggiamenti accentrando su fatti e
fatterelli l’attenzione e abbandonando del tutto il punto focale della
ricorrenza.

Pensiamo sia arrivato il momento di chiedere ai giovani commissari di
consegnare nelle Sue mani le proprie dimissioni concedendo agli anziani di
continuare perché almeno da essi si ha buon senso nell’espletare le funzioni di
organizzatori ancora legati ai vecchi canoni.
Troppi legami con fuochisti, appaltatori, agenti di cantanti. E’ questo è il
giovane? Che interessi? E’ di dominio pubblico il fatto che ci siano persone
che partecipano alle riunioni solo quando c’è da decidere quale cantante
nominare. E’ ora di finirla, che si rispettino i soldi dei fedeli e piuttosto
la fede della gente di Marina di Camerota.
La festa ha bisogno di punti di vista nuovi non per forza costosi e non certo
sminuenti al risultato finale della buona riuscita.
Quanto Le abbiamo espresso nella presente non è frutto solo di una persona
insofferente ma di tante persone che francamente non ne possono più e che
pretendono rispetto per i propri soldi e della propria intelligenza.
Dio, per mezzo della Sacra Scrittura, ci istruisce sopra cose che dobbiamo
fare per essere felici e cosa invece da evitare per non perdere la serenità.
La nostra fiducia è nel Signore in primis e in Lei, che è un bravo pastore e
saprà fare.
Un poco di popolo di Marina

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