Maglia nera alla costa cilentana per l’inquinamento delle acque e per l’edilizia abusiva

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Maglia nera alla costa cilentana per l’inquinamento delle acque e per l’edilizia abusiva

Secondo Legambiente, in Provincia di Salerno si viaggia alla media di 3 reati al giorno contro l’ambiente, Il 18,8% delle segnalazioni arrivate al numero verde dell’Osservatorio Ambiente e Legalità della Provincia di Salerno riguardano inquinamento delle acque, seguito dal 16,7% abbandono illegale dei rifiuti. Maglia nera alla Costa Cilentana con il 23% delle segnalazioni, segue Piana del Sele con il 20%.
In Provincia di Salerno si viaggia alla medie di tre reati al giorno contro l’ambiente pari a 1196 nel 2009. E ancora per quanto riguarda le segnalazioni di infrazioni ambientali arrivate al numero verde dell’Osservatorio Ambiente e Legalità della Provincia di Salerno per l’anno 2009 , la problematica di maggiore rilievo (18,8%) è risultata  l’inquinamento delle acque superficiali, dalle acque di balneazione – dell’intera costa salernitana, dal Golfo di Policastro alla Costiera amalfitana – ai bacini fluviali e torrentizi. Segue l’abbandono illegale di rifiuti (16,7%). Maglia nera per la costa cilentana dove arriva il 22,9% delle segnalazioni.
Secondo ultimo rapporto Ecomafia 2010 di Legambiente sono 1196 gli illeciti ambientali nel 2009 reati che si trasformano sul territorio in incendi di  rifiuti e  spargimento di  cemento e con dieci clan che gestiscono  gli affari. Nella triste classifica regionale, la provincia di Salerno detiene il secondo posto sia per quanto riguarda i rifiuti (150 infrazioni accertate, 210 persone denunciate o arrestate e 48  sequestri effettuati) che nel ciclo del cemento  dove si viaggi alla media di 12 reati ogni 100kmq (340 reati, 460 denunciati per 140 sequestri). Davanti al territorio salernitano si piazza solo Napoli. 
Andando invece nel dettaglio delle analisi delle segnalazioni arrivate all’Osservatorio Ambiente e Legalità della Provincia di Salerno, ma glia nera come  principale problematica ambientale con il 18,8% spetta   all’inquinamento delle acque superficiali, dalle acque di balneazione – dell’intera costa salernitana, dal Golfo di Policastro alla Costiera amalfitana – ai bacini fluviali e torrentizi. All’origine di questo tipo di inquinamento si collocano : il malfunzionamento dei depuratori, privati, comunali o consortili, lo sversamento irregolare di reflui industriali nei bacini idrici ed ancora l’insufficienza delle reti fognarie. Segue l’abbandono illegale di rifiuti (16,7%) che, costantemente negli anni, ha rappresentato una delle maggiori fonti di danno all’ambiente oltre che di disagio per i cittadini. Buona parte delle segnalazioni ha riferito lo sversamento di materiale edile, depositato illegalmente anche in considerevoli quantità, unitamente al tradizionale abbandono di R.S.U. Terzo posto per le segnalazioni varie (14,6%) che comprende una serie di irregolarità non altrimenti catalogabili, nel novero delle quali vanno citate denunce di maltrattamento di animali, di impedimento dell’accesso agli arenili e di cattiva manutenzione di aree urbane. Il 12,5% degli inconvenienti segnalati inerisce il pericolo di dissesto idrogeologico, correlato non soltanto agli sbancamenti a scopo edilizio, bensì anche alla coltivazione di cave od ancora alla realizzazione di opere a carico degli alvei fluviali. Relativamente ai casi di abusivismo edilizio (8,3%) è stata riscontrata nel 2009  un’incidenza decisamente inferiore rispetto agli anni precedenti, nei quali risultava invece essere una delle tematiche preponderanti delle lagnanze dei cittadini. La maggior parte delle segnalazioni è pervenuta dalla Costa Cilentana, (22,9%), interessata soprattutto da episodi di inquinamento delle acque di balneazione, dall’edilizia abusiva, particolarmente riferita a strutture ricettive, da problematiche connesse ai rifiuti. La percentuale relativa alla Piana del Sele (20,8%) deriva da denunce di presenza di amianto, di discariche abusive, di inquinamento acque. Il Cilento e il Vallo di Diano contano il 14,6% degli abusi registrati: sicuramente preponderante è la tematica legata all’abbandono di rifiuti, ma sono contemplati anche episodi di inquinamento atmosferico e di dissesto idrogeologico. Salerno, nella cui zona è compresa anche Cava de’ Tirreni, e l’Agro nocerino-sarnese risultano egualmente interessati dall’illegalità ambientale, e precisamente nella misura del 12,5% dei casi esaminati. Gli inconvenienti più frequentemente riscontrati ineriscono la presenza di amianto e l’inquinamento atmosferico per quanto riguarda il capoluogo, mentre l’Agro annovera soprattutto episodi di dissesto idrogeologico, abbandono di rifiuti, inquinamento delle acque fluviali ed impatto ambientale. Il 10,4% delle segnalazioni proviene dall’area dei Monti Picentini, nella quale sono stati registrati casi di inquinamento delle acque, ancora  di sversamento e incendio di rifiuti e di dissesto idrogeologico. La Costiera Amalfitana (6,3%) registra un sensibile calo delle segnalazioni rispetto agli anni scorsi: alle tradizionali denunce di abusivismo edilizio si sono affiancate notizie di maltrattamento di animali e di taglio di alberature in aree pubbliche.

Fonte: www.legambiente.campania.it

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