Complesso residenziale nella pineta di Montecorice, il Tar decide sull’abbattimento

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Complesso residenziale nella pineta di Montecorice, il Tar decide sull’abbattimento

Quei quattro scheletri di cemento sono lì immersi nella verde pineta delle ripe rosse di Montecorice che si affaccia sulla insenatura della Baia Arena della frazione di Case del Conte, tra le più pregevoli del Cilento, sottoposta a numerosi vincoli conservativi. Il 14 gennaio 2010 la II sezione del TAR di Salerno è chiamata a decidere sulla loro sorte. Italia Nostra e Legambiente ne chiedono da anni l’abbattimento. Angelo Russo, questo il nome del costruttore, ottenne dalla Regione Campania l’autorizzazione paesaggistica per realizzare un complesso residenziale. I fabbricati furono realizzati in sostanziale difformità dal progetto approvato, anche perché basato su grafici non coerenti con l’effettiva situazione morfologica dei luoghi e sfregiando il paesaggio.

L’originaria concessione edilizia fu annullata dal comune di Montecorice in quanto l’area era stata più volte percorsa dal fuoco. Per quanto siano intervenute numerose pronunce penali e sia stata più volte ordinato il ripristino dello stato dei luoghi, la demolizione dei manufatti è stata, sino ad oggi, impedita da reiterate richieste di condono e da molteplici ricorsi amministrativi prodotti dal Russo.

Ora l’intera questione – che vede contrapposti il Comune di Montecorice e la Soprintendenza ai BAP di Salerno da una parte e angelo Russo dall’altra – è nelle mani dei giudici amministrativi della seconda sezione, che dovranno esprimersi nel merito di tutti i ricorsi prodotti.

La realizzazione di queste costruzioni ha stravolto i luoghi compromettendo pesantemente i noti e riconosciuti valori paesaggistici ed ambientali. Il Giudice Amministrativo è, ora, chiamato a decidere sul provvedimento di annullamento della concessione edilizia che il sindaco all’epoca in carica, Giuseppe Tarallo, emise in data 12 ottobre 1990, nonché sul diniego delle istanze di condono edilizio.

"Legambiente ed Italia Nostra – si legge in una nota – auspicano che il TAR respinga ogni richiesta del Russo e confermi le ragioni della Soprintendenza in modo che si possa finalmente addivenire, dopo la demolizione della sottostante lottizzazione Iasiello, alla rimozione anche di questi edifici che per troppo tempo hanno sfregiato il territorio cilentano ".

fonte: ecostiera.it

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