Processo per la strada costruita nel cuore del Parco, il Codacons si è costituito parte civile

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Processo per la strada costruita nel cuore del Parco, il Codacons si è costituito parte civile

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato diffuso dal Codacons di Sala Consilina, concernente il "processo penale in corso presso il Tribunale di Sala Consilina sui presunti abusi edilizi nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e sulla strada aperta a 1100 metri sul livello del mare, in Zona 1, con cingolati simili a quelli che hanno demolito le montagne per la costruzione della corsia di emergenza sulla SA-RC".

 

 

 

Stanno continuando, in parallelo, i due processi penali nei confronti di coloro che avrebbero commesso degli abusi edilizi nella costruzione di fabbricati da adibire, si presume, a ricezione turistico-alberghiera, e hanno aperto, poco distante, una strada con i bulldozer cingolati a 1100 metri sul livello del mare nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in piena zona 1 e zona SIC in territorio di Monte San Giacomo. Ricordiamo che, per il primo processo, essi sono: il committente, un facoltoso gioielliere di Sala Consilina; il progettista e direttore dei lavori di Monte San Giacomo; la ditta esecutrice dei lavori, che aveva, in quel periodo, cantieri aperti anche sulla SA-RC; un tecnico e un amministratore del Comune di Monte San Giacomo e alcuni membri della Commissione Edilizia. Nel secondo processo, invece, sono coinvolti soltanto i primi tre soggetti della nutrita lista di sopra. In entrambi i processi il CODACONS si è costituito parte civile e questa sembra essere una novità che forse non molti hanno colto e che qualcuno vorrebbe far passare come un affronto alla protervia di chi pensa che il territorio, anche nella sua parte inalienabile, sia un bene in vendita al migliore offerente.

 

La questione degli immobili ad uso turistico-ricettivo

 

Questo processo è in qualche modo legato al secondo della strada. Infatti i fabbricati, dei quali si contesta la regolarità, un tempo erano ricovero per animali da pascolo. Adesso gli stessi avrebbero dovuto diventare una base di partenza per la costruzione di immobili da adibire ad attività turistico-ricettiva. Come dire, si trae spunto dalla presenza di una testimonianza immobiliare della tradizione locale del passato per poter fare "business ad alta quota", a 1100 metri sul livello del mare e in piena zona 1 del Parco. Adesso, se si entrasse nel merito della preservazione del patrimonio ambientale, già si noterebbero delle incongruenze logiche (non solo giuridiche!). Tuttavia, la cosa che più colpisce in questa vicenda è una certa solerzia, da parte della pubblica amministrazione (sic!), nel venire incontro alle esigenze di ampliamento successivo dei ricoveri. Proprio per la stretta connessione con la vicenda della strada aperta con i cingolati, allora, abbiamo deciso di intervenire come parte civile anche in questa questione. L’udienza collegiale, presieduta dal Presidente del Tribunale di Sala Consilina, si è tenuta il giorno 7 Gennaio 2010. In questa udienza abbiamo dovuto registrare un intervento dell’avv. Celebràno teso ad indurre il collegio giudicante ad escludere dal processo le parti civili rappresentate dal Comitato 18 Agosto di Monte San Giacomo e dal CODACONS. Tuttavia, il Presidente ha ritenuto non tener conto della richiesta formulata dalla difesa e ha accolto, in questa fase preliminare, la costituzione di parte civile delle associazioni. La prossima udienza si terrà il giorno 1 Aprile 2010. In un prossimo comunicato aggiorneremo i lettori sulla questione della strada aperta con i bulldozer.

 

Il Responsabile della sede

Dott. Roberto De Luca

 

 

Una delle risoluzioni dell’UNESCO cita:

"Un Paese o una città si giudica da come sa gestire il proprio ambiente naturale"

 

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