Ance Salerno replica all’ultimatum romano: «Piena legittimità del nostro operato»

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Ance Salerno replica all’ultimatum romano: «Piena legittimità del nostro operato»

Arriva la risposta del direttivo provinciale dell’Ance di Salerno all’ultimatum romano. Dopo due settimane dalla dichiarazione di decadenza di Antonio Lombardidalla presidenza di Ance Salerno, il vicepresidente nazionale John Bertazzi aveva invitato con una lettera a Grimaldi, a procedere rapidamente all’indizione delle nuove elezioni. I componenti del direttivo di Ance hanno risposto ribadendo «la piena legittimità del loro operato e delle decisioni fin qui assunte, sia nel corso dell’ultima assemblea associativa che nelle successive riunioni del consiglio direttivo». «I procedimenti giudiziari, – hanno scritto – già incardinati presso le sedi di Roma, Salerno e Vallo della Lucania non mancheranno di accertare la realtà dei fatti e le conseguenti gravissime responsabilità, civili e anche penali, di chi ha assunto decisioni non conformi ai valori associativi e alle più elementari regole di diritto».

«Le uniche violazioni – spiegano poi – vanno ricercate nell’operato di chi, a Roma, ha voluto ‘forzare’ l’applicazione di norme mai approvate, attuando una politica doppiopesistica tra le associazioni aderenti, attribuendosi poteri e competenze che non trovano riscontro nelle norme associative, in totale spregio delle regole giuridiche, per imporre dall’alto decisioni e nomine del tutto contrarie al principio cardine della piena autonomia da Ance delle associazioni territoriali aderenti». Ance Salerno e i suoi dirigenti hanno già inoltrato denunce circostanziate e documentate alla magistratura, e ribadiscono «la ferma volontà di agire in ogni sede a tutela dell’autonomia, della signità e della onorabilità di un’associazione, degli imprenditori e delle persone che la compongono, che si vedono quotidianamente ledere i più elementari diritti associativi non solo da decisioni arbitrarie, ma addirittura da “esposti” e “documenti” sottoscritti con firme palesemente e malamente falsificate, o con l’indicazione di imprese assolutamente ignare di quanto riportato nel documento. Anche su questo la magistratura non tarderà ad accertare la verità dei fatti e a perseguirne i responsabili».  

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