Il ricordo del “sindaco pescatore” nelle parole del fratello

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Il ricordo del “sindaco pescatore” nelle parole del fratello

foto tratta da Il Manifesto

Dario Vassallo, fratello del sindaco di Pollica assassinato lo scorso Settembre, ricorda il lavoro svolto dal fratello con un intervento in occasione della giornata di presentazione dell’associazione “Nuovi Scenari Roma”:

“Ha fatto dei lavori utilizzando i fondi europei che Bossi dice che al sud non sanno usarli. Ha speso 10 milioni di euro per un porto. Ha fatto 35 negozi, una lavanderia per i diportisti, le docce, i bagni, una struttura per aspirare l’acqua sporca delle barche. Ha lastricato paesi interi, ha tolto l’asfalto. Isole pedonali, isole ecologiche. Cosa deve fare un cristiano in 15 anni? E poi vado lì, al Parlamento, a dare un premio che parla del futuro: era già passato. Cose vecchie. E ancora ci riempiono la testa con chiacchiere. Politici che sono lontani dalla realtà anni luce parlano della acciaieria dei due forni. Al paese mio il forno serve pure per fare il pane. Il trampolino serve per fare i tuffi, per fare il lancio, ma ‘sto trampolino qua ancora non c’è mai stato. C’è tanta gente che ancora oggi non sa quando si sveglia la mattina se alzarsi e mettere prima il piede sinistro, se è di sinistra, o di destra se è di destra, senza sapere che per restare in piedi ci vuole equilibrio. È l’equilibrio quello che fa rimanere in piedi, dritti. Avere la schiena dritta, non piegarsi a nulla. È l’equilibrio che ci porta ad avere fortuna. Voi sapete che nel mondo secondo la religione ebraica ci sono 36 giusti. I giusti sono quelle persone che combattono l’ingiustizia e si prodigano per alleviare le sofferenza altrui. E dio non distrugge il mondo perché ci sono questi 36 giusti. Mio fratello era un giusto, perché ha portato un territorio dove c’era la povertà a una ricchezza sfrenata. Ma la ricchezza, signori miei, è come una Ferrari: se non la sapete guidare andate a sbattere contro il muro. E vi fate pure male. La ricchezza bisogna saperla dosare. La ricchezza non è tutto. La ricchezza è la famiglia, la ricchezza sono i figli, la ricchezza è il nostro orto che ci coltiviamo ogni giorno. Non è la distesa di ettari di terreno che hanno gli altri. Guardiamoci il nostro orto, coltiviamo il nostro orto e vedrete che tutto diventerà un giardino. Questa è la ricchezza. Questo è essere giusti”.

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