Area archeologica «Laurelli» di Caselle in Pittari sepolta dalle erbacce: in 40 per ripulirla, c’è anche in sindaco

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Area archeologica «Laurelli» di Caselle in Pittari sepolta dalle erbacce: in 40 per ripulirla, c’è anche in sindaco

Le erbacce oramai ricoprono gran parte del sito, lasciando quasi intravedere i resti dell’antico insediamento lucano. La scoperta negli anni Ottanta: un abitato risalente alla fine del quarto sec. a. c.. Ma già Juliette de la Genière, negli anni Sessanta, analizzando i materiali rinvenuti in superficie, aveva supposto l’esistenza di un insediamento legato all’itinerario di comunicazione tra il Vallo di Diano e la Costa tirrenica.

Tesoro sommerso La caccia al tesoro archeologico del Laurelli di Caselle in Pittari è solo per coraggiosi Indiana Jones. Un patrimonio di grande valore culturale che la Soprintendenza archeologica della Campania, insieme al Comune di Caselle in Pittari, ha deciso che non può più restare abbandonata e inaccessibile. E allora una quarantina di volontari, tra cittadini, archeologi ed esperti della Soprintendenza si sono dati appuntamento sabato scorso per ripulire l’area. Tra loro anche il sindaco Maurizio Tancredi: «C’è stata una bella adesione – ha spiegato al giornale del Cilento – una quarantina di volontari hanno risposto al nostro appello. Abbiamo riportato alla luce l’area che per otto anni non ha visto nessun intervento di ripulitura. Tanti i volontari e le associazioni». Al Laurelli sabato c’era anche Maria Tommasa Granese, direttrice area scavi Ascea e archeologa della Soprintendenza di Salerno e Monica Viscione, presidente della Federazione archeologi professionisti.

L’sos della Soprintendenza I tagli alla cultura e i pochi euro destinati alle sovrintendenze, costrette ai salti mortali per tutelare i beni, non avrebbero permesso il ripristino dell’area. «L’aiuto dei volontari – ha detto il primo cittadino – è stato importante».  «Ora, a parte ripulire presto dagli arbusti un’altra zona, ci ripromettiamo di chiedere alla soprintendenza di ottenere la concessione dell’area, per potere, per esempio, organizzare campi scuola sulle tematiche archeologiche e naturalistiche. Lavoriamo in questo senso – ha aggiunto Tancredi – per tenere viva quell’area. E da amministratore – ha concluso – mi auguro che diventi una risorsa importante che dia opportunità di lavoro ai giovani, ad associazioni o cooperative che voglia tentare questa strada». 

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Foto ©Gaetano Barbella ©
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