Ascea lancia la campagna «Noi lo facciamo al buio» per proteggere le tartarughe marine

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Ascea lancia la campagna «Noi lo facciamo al buio» per proteggere le tartarughe marine

Parte dal litorale cilentano una nuova campagna di sensibilizzazione ambientale per proteggere le tartarughe marine dall’inquinamento luminoso. L’iniziativa, promossa nell’ambito del progetto europeo LIFE TURTLENEST, coordinato da Legambiente con la Stazione Zoologica Anton Dohrn come partner scientifico, vede il Comune di Ascea in prima linea nella tutela di questi animali simbolo della biodiversità marina.

Sulle spiagge della zona Scogliera sono stati installati pannelli informativi con messaggi forti e diretti come “Noi lo facciamo al buio. E tu?” e “Accendi il buio, illumina la vita”, pensati per attirare l’attenzione di residenti e turisti e invitarli ad adottare comportamenti più consapevoli durante le ore notturne.

La scelta di Ascea come sede di questo intervento pilota non è casuale: secondo i dati raccolti tra il 2000 e il 2024, il litorale del comune cilentano è stato identificato come una delle aree più importanti per la nidificazione della tartaruga marina Caretta caretta nel Mediterraneo. A confermare questo impegno sul campo, nel settembre 2023 il Comune ha firmato un protocollo d’intesa con la Stazione Zoologica Anton Dohrn per collaborare attivamente su attività di monitoraggio, ricerca e mitigazione degli impatti antropici sui nidi.

L’intervento rientra nel Task 4.7 del progetto europeo LIFE21-NAT-IT-LIFE TURTLENEST, che mira a ridurre l’impatto umano nei nuovi siti di nidificazione, con particolare attenzione all’inquinamento luminoso, fenomeno in costante crescita che oggi rappresenta una minaccia concreta per numerose specie selvatiche, comprese le tartarughe marine.

Secondo le ricerche più recenti, la luce artificiale notturna può interferire pesantemente con il comportamento e il ciclo riproduttivo di questi animali. I piccoli appena nati, disorientati dalla luce proveniente da stabilimenti, case o strade, rischiano di dirigersi verso l’entroterra invece che verso il mare, aumentando drammaticamente il rischio di mortalità. Anche le femmine adulte possono essere scoraggiate a deporre le uova in zone illuminate, compromettendo la riproduzione e la colonizzazione di nuove aree di nidificazione.

Il sindaco di Ascea, Stefano Sansone, sottolinea l’importanza di questo impegno: “Il Comune è da anni attivo nella tutela delle tartarughe marine. Supportiamo il monitoraggio dal 2015 e siamo orgogliosi di contribuire a un progetto che unisce ricerca scientifica, sensibilizzazione e azioni concrete. Questa campagna rappresenta un ulteriore passo nella costruzione di un modello di convivenza tra uomo e natura, in cui il nostro litorale può essere vissuto e rispettato, anche dopo il tramonto.”

La campagna promuove un concetto semplice ma potente: proteggere la notte significa proteggere la vita. Dietro ai pannelli, infatti, c’è un lavoro di progettazione attento e partecipato. A firmare la progettazione è la lighting designer Chiara Carucci, fondatrice di Noctua, che ha collaborato con IDM Graphic per la comunicazione visiva e con l’illustratore Andrea Paraggio per le immagini. L’obiettivo è stato creare un linguaggio immediato, accessibile a tutti, capace di parlare a cittadini e turisti senza rinunciare alla forza del messaggio ambientale.

“Questi pannelli sono un gesto concreto di cura verso il territorio,” spiega Carucci. “Abbiamo voluto trasmettere in modo semplice quanto sia importante ridurre l’inquinamento luminoso. Proteggere le tartarughe significa anche proteggere il paesaggio notturno, la qualità della nostra vita, il legame profondo con la natura che ci circonda.”

A rafforzare il valore del progetto, anche le parole della dottoressa Sandra Hochscheid, della Stazione Zoologica Anton Dohrn, che evidenzia come la protezione delle tartarughe sia una responsabilità condivisa: “Ognuno può contribuire con piccoli gesti. I pannelli non sono solo informativi, sono un invito a fare la propria parte. La sopravvivenza di queste specie dipende anche dal comportamento umano.”

Nel frattempo, Legambiente ha pubblicato una serie di Linee Guida per aiutare i cittadini a ridurre l’inquinamento luminoso nelle zone costiere, promuovendo un’illuminazione efficiente, mirata e rispettosa degli ecosistemi notturni. Le indicazioni riguardano sia l’uso delle luci private che le soluzioni adottabili a livello pubblico, con particolare attenzione alla riduzione dell’intensità luminosa, all’utilizzo di sensori e all’impiego di tonalità calde.

Il progetto LIFE TURTLENEST, cofinanziato dall’Unione Europea, coinvolge partner scientifici e istituzionali in Italia, Spagna e Francia. Accanto a Legambiente e alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, partecipano istituzioni come ISPRA, l’Università La Sapienza di Roma, l’Università di Barcellona, BETA Technological Centre, CESTMed e diverse regioni italiane, tra cui Campania, Basilicata, Lazio e Puglia, oltre a enti ambientali di Francia e Spagna.

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