Baia Infreschi Camerota, la protesta pacifica del «Pirata» che dorme in tenda: «Ridatemi la concessione»

| di
Baia Infreschi Camerota, la protesta pacifica del «Pirata» che dorme in tenda: «Ridatemi la concessione»

«Siamo a luglio e ancora non so se posso aprire la mia attività a porto Infreschi, della quale sono titolare da diversi anni, oppure no». Giuseppe Pandolfi, 39 anni, meglio noto ai turisti e ai cittadini del posto con l’appellativo di Pirata, ha occupato la spiaggia di baia Infreschi con una tenda blu in attesa di «risposte precise» dagli enti interessati. «Ho dato vita ad una protesta pacifica contro la burocrazia e il disinteressamento delle istituzioni alla mia causa», spiega Pandolfi. Per capire meglio la vicenda occorre fare un passo indietro. 

Nel mese di aprile del 2013, più di un anno fa, alcuni pescatori hanno denunciato atti vandalici sulla spiaggia di Infreschi. Quando i giornalisti sono arrivati nel porto naturale per documentare il fatto, alla vista la spiaggetta di Porto Infreschi è apparsa, come uno spazio dove delle persone si sono accampate e, una volta terminato il soggiorno, hanno distrutto tutto ciò che capitava a tiro. La parete di roccia che ospita la Primula Palinuri, simbolo del Parco del Cilento, è stata incendiata. Alcuni esemplari sono andati distrutti. Dall’altro lato, invece, apparve una scritta creata con una vernice spray bianca.

Poche settimane più tardi, nel giugno del 2013, gli uomini del corpo forestale di Vallo della Lucania hanno denunciato Pandolfi responsabile di aver occupato suolo demaniale comunale di Camerota. L’uomo fu accusato di aver occupato la baia con il deposito di materiale di varia natura e la realizzazione durante il periodo estivo dell’attività di chiosco bar e il deposito di strutture nella baia di Camerota.

A distanza di un anno i vandali sono ritornati sulla spiaggia di baia Infreschi. Qui siamo nel novembre del 2014 quando ignoti hanno forzato il cancello della grotta senza portare via nulla, anche perchè all’interno non c’è molto da prendere, mettendo in subbuglio l’area e lasciando sporcizia nella caletta. 

A maggio dello scorso anno, dopo varie sollecitazioni da parte dei cittadini, è scattato il blitz del corpo Forestale dello Stato. Muretti in pietra e malta, un chiosco in legno adibito a bar, una serie di passerelle in legno, tre locali ricavati all’interno della parete rocciosa adibiti a deposito di materiale vario, una cabina doccia, un pontile di approdo con struttura in ferro e legno: sono queste tutte le opere abusive sequestrate dalle giubbe verdi a Punta Infreschi nel comune di Camerota e realizzate su area demaniale comunale e marittima. 

Il Comune di Camerota, quest’anno, alle porte della nuova stagione turistica, non ha rinnovato la concessione al pirata di porto Infreschi. La spiaggia, finita sulle pagine della cronaca nazionale per aver conseguito il riconoscimento di «più bella d’Italia» nel 2014, ora è incontaminata e libera da bar, griglie, tavoli, sedie e tutto ciò che andava a formare l’attività di Giuseppe Pandolfi. Lui, originario di Napoli e proprietario di un bar a Scario, ora dorme in quella tenda blu e da vita a una protesta pacifica in attesa di risposte da parte del Comune.

Intanto, dal municipio di Camerota, arriva il commento secco dell’assessore con delega all’Ambiente, Ciro Troccoli: «Non ci sarà nessun rinnovo di concessioni sulla spiaggia di baia Infreschi». Nei giorni scorsi, prima dell’occupazione del pirata con una tenda blu, i ragazzi della Cooperativa Cilento Mare hanno ripulito la spiaggia per consegnarla ai turisti pulita e senza alcun tipo di rifiuto.

©

Consigliati per te

©Riproduzione riservata