Bonus famiglia, opposizione di Camerota chiede più fondi

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Bonus famiglia, opposizione di Camerota chiede più fondi

«Sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria l’opposizione ha mostrato grande senso di responsabilità, tenendo un atteggiamento collaborativo e propositivo perchè per noi, al primo posto non ci sono le beghe politiche, soprattuto in un momento come quello attuale, ma l’interesse dei cittadini di Camerota». E’ quanto affermano i consiglieri di minoranza del gruppo “Camerota Riparte” Pierpaolo Guzzo, Enzo Del Gaudio e Domenico Spiniello.

«Purtroppo – prosegue il comunicato – la stessa cosa non possiamo dire del sindaco Scarpitta il quale non ha inteso aprire un momento di confronto con tutta l’opposizione come peraltro sta avvenendo a tutti i livelli istituzionali visto il momento di emergenza nazionale che il Paese sta attraversando, cioè un’emergenza mondiale senza precedenti dal punto di vista sanitario, economico e sociale. Nonostante i suoi appelli all’unita di intenti, quando il nostro gruppo consiliare ha offerto la propria disponibilità a collaborare per la gestione dei presidi di controllo del territorio e su tutte le altre emergenze, non abbiamo avuto nessuna risposta. Nonostante ciò – scrivono i consiglieri di “Camerota Riparte” – noi non rinunciamo al nostro ruolo di rappresentanti del popolo. Ecco perché ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare con tutti i soggetti in campo ad iniziare dal sindaco. Allo stesso tempo non possiamo sottacere la nostra insoddisfazione per il bando buoni pasti che a Camerota non assicurerà una copertura idonea a garantire aiuto alle persone in difficoltà. Troppo complesso dal punto di vista burocratico e troppo restrittivo dal punto di vista dei requisiti. Per questo noi chiediamo,in linea con gli indirizzi del governo nazionale una semplificazione della procedura,e allo stesso tempo con spirito costruttivo proponiamo di aumentare i fondi per le famiglie di Camerota utilizzando le risorse liberate dalla cassa depositi e prestiti, per la rata di giugno, di cui chiediamo che 150.000,00 euro possono essere destinati ai 70.600,00  euro già stanziati dal governo. Facciamo rilevare al Sindaco, particolare che gli è  sfuggito, o forse, più probabilmente un cattivo suggerimento di qualche funzionario, che l’aver considerato un unico livello di reddito (euro 300,00) con i piccoli aggiustamenti, a secondo del numero dei componenti il nucleo familiare, determinerà una ingiusta attribuzione del bonus spesa. È evidente a tutti che la condizione economica di una famiglia con 300,00 euro e 2 componenti è diversa da una con lo stesso reddito ma con 4 componenti. Il Sindaco avrebbe dovuto uniformarsi ai prìncipi ispiratori dell’Isee per eliminare anomalìe come quella denunciata. L’Indicatore di Situazione Economica Equivalente è un indice funzionale a stabilire la situazione economica di una famiglia in ragione anche della composizione del nucleo familiare  ed ha la funzione di un’equa distribuzione dei bonus e delle agevolazioni previste dalla legge. Invitiamo pertanto l’amministrazione a rivedere il secondo criterio di attribuzione del bonus che, così come formulato, è assolutamente penalizzante, ed attenersi alla tabella sottostante che, crediamo, garantirà maggiore equità e giustizia sociale», aggiungono.

Secondo i consiglieri: «Calcolo Reddito Equivalente: 1 Componente = euro 300,00 ; 2 Componenti = 471,00 : 1,57= euro 300,00; 3 Componenti = 612,00 : 2.04= euro 300,00; 4 Componenti = 738,00 : 2,46= euro 300,00; 5 Componenti = 855,00 : 2,85= euro 300,00 Per eventuale ulteriore componente familiare, va applicata una maggiorazione dello 0,35. (Un esempio: nucleo familiare di 4 persone, padre, madre figlio maggiorenne, figlio minorenne. Criterio Autocertificazione: 300,00 +25 00+25,00+50,00= Euro 400,00 limite che da diritto al bonus.  Metodo proposto: Euro 738,00 limite che da diritto al bonus.) Ci auguriamo – concludono Guzzo, Del Gaudio e Spiniello – che il sindaco ascolti le nostre proposte e abbandoni l’idea di voler fare tutto da solo per mere manie di protagonismo».

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