Buona scuola, marito di insegnante cilentana scrive a Renzi: «Mia moglie confinata in una regione mai richiesta»

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Buona scuola, marito di insegnante cilentana scrive a Renzi: «Mia moglie confinata in una regione mai richiesta»

Da più di una anno ormai la Camera dei deputati ha definitivamente approvato il decreto di riforma della scuola. La riforma proposta al Parlamento dalla coppia Renzi e Giannini ha però fin da subito suscitato numerose contestazioni da parte di prof di tutta Italia. Sono diversi, infatti, i punti che da un lato rappresentano delle nuove possibilità lavorative e senza dubbio delle innovazioni dal punto di vista educativo ma che dall’altro rispecchiano una realtà che quanto spesso non combacia con termini quali meritocrazia ed equità. Scioperi, proteste e petizioni hanno preso piede un po’ dappertutto lungo la penisola, inevitabili le campagne di protesta sui social.

Il marito di una professoressa cilentana, vista la situazione difficilmente accettabile, ha deciso di lasciare sulla pagina social ufficiale del presidente del Consiglio Matteo Renzi un commento denunciando il disagio che la nuove legge ha causato alla sua famiglia e toccando proprio uno dei punti più delicati del decreto di legge ‘buona scuola’, ovvero la questione ‘mobilità. Questo perché ora i docenti avranno la possibilità di entrare soltanto negli albi e quindi è stata completamente abrogata la possibilità di fare richiesta per una scuola specifica. Sarà il dirigente a proporre un incarico ai docenti scelti dall’albo. Tutti i docenti iscritti all’albo vengono comunque stipendiati. Gli incarichi avranno durata triennale, sulla base del progetto educativo della scuola e saranno rinnovabili da parte del dirigente. A partire dall’entrata in vigore della legge, i docenti e il personale scolastico non potranno lavorare per più di 36 mesi, anche non continuativi, con contratti a tempo determinato. Non è chiaro che cosa succederà una volta terminati questi 36 mesi. Di seguito la lettera scritta da Antonio Infante, marito della professoressa cilentana Anna Celeste Sica originaria di Piano Vetrale.

«Mi volevo complimentare con Lei, signor Renzi, per la grande legge sulla ‘buona scuola’ 

Sarà buona scuola per lei e la sua famiglia. Lei, potrà incontrare sua moglie tutti i giorni e tutte le notti, i suoi figli potranno vedere la loro madre e goderne tutti i giorni. Molti poveri insegnanti italiani come mia moglie ( deportata in una regione mai richiesta, quale la Liguria, ai fini della cosiddetta mobilità per preferenza e punteggio non lo potranno fare). Errori, scorrettezze ed anomalie, sono state perpetrati ai danni di un’intera classe di lavoratori che dovrebbe essere un asse portante della società di un Paese. Lei e la sua compagine governativa state giocando con la vita di migliaia di italiani. Spero siate in buona fede, principio che invece non è stato assolutamente riconosciuto da parte degli uffici preposti, allorquando è stato invocato ai fini della rettifica di una parte della domanda di mobilità inoltrata da mia moglie. Credo che un esame di coscienza da parte sua e della sua compagine governativa sia quantomeno doveroso. Gli auguri che più volte lei e la ministra dell’istruzione continuate a rivolgere agli insegnanti, suonano ormai come una barzelletta e una presa per i fondelli. Ormai è del tutto chiaro che l’unico vostro intento sia quello di indurre l’auto-licenziamento da parte del numero più elevato di docenti. Ma resisteremo. Cordiali saluti. Antonio Infante». 

Altre contestazione sono nate sul ‘piano assunzioni’ che prevede l’assunzione di 100.701 insegnanti. In questo piano rientrano tutti gli inclusi nelle liste dei precari della scuola primaria, media e superiore e i vincitori dell’ultimo concorso a cattedre ma  restano fuori gli idonei all’ultimo concorso e migliaia di  precari. Obiezione sugli ‘scatti di carriera’, sul piano per la completa sostituzione di supplenti dall’organico funzionale d’istituto costituito da un numero di docenti che servirà a coprire gli insegnanti assenti e da una quota aggiuntiva per tutte le altre esigenze. Problemi anche per il nuovo ruolo che occuperà il preside che avrà la possibilità di chiamata diretta agli insegnanti per assegnare loro incarichi triennali e di decidere chi premiare per il lavoro svolto. Mentre segnali di consenso e condivisione arrivano per la decisione di dare maggior peso all’insegnamento della musica e dell’educazione fisica alla scuola primaria e aumentare lezioni di lingua straniera di cittadinanza attiva e laboratori. Oppure il progetto di fornire sia agli insegnanti che agli studenti maggiori competenze digitali. L’alternanza scuola lavoro per  tutti coloro che frequentano il triennio delle superiori (compresi i licei) che  dovranno ora fare almeno 400 ore di stage lavorativi. Sono 200 invece le ore ‘facoltative’ per chi va al liceo. Niente più 5×1000 nelle scuole e piani educativi personalizzati per l’integrazione degli stranieri.

«Ho fatto un anno di prova a Milano – spiega la professoressa Anna Sica –  la quale era inserita all’interno di una delle preferenze che avevo scelto, sono stata accontentata perché mi è stata assegnata la provincia di Milano. Poi si è dovuto scegliere tra cento ambiti riferibili a determinate province. Successivamente si ordinava secondo un criterio di preferenza. Oltre ai cento ambiti – continua – venivano ancora indicate le province qualora gli ambiti non erano sufficienti. Ma se avete fatto scegliere ai professori tra 100 ambiti territoriali con ordine di preferenza perché ritrovarsi in un ambito che noi non abbiamo mai scelto? E perché in alcuni ambiti preferiti si ritrovano insegnanti con un punteggio inferiore rispetto a chi aveva scelto quell’ambito? Che senso ha far scegliere a dei professori cento ambiti con preferenza se poi non riesci ad accontentarlo su nessuno dei cento ambiti indicati». 

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